Dopo tanto parlare, finalmente l’Iva per cassa è una realtà. Un regalo di Natale anticipato per professionisti e imprese. Dall’1 dicembre infatti, queste categorie avranno la possibilità di versare l’Iva sulle fatture emesse non più in base alla data di emissione della fattura, ma a quella di pagamento.
Il provvedimento che istituisce l’Iva per cassa, contenuto nel decreto Sviluppo della scorsa estate, dovrebbe contribuire ad arginare il fenomeno dei pagamenti sempre più ritardati, che colpisce professionisti e piccole imprese, specialmente se di mezzo si trova la Pubblica Amministrazione.
Col regime in vigore fino al 30 novembre prossimo, i titolari di partita Iva devono versare al fisco l’Iva sulle fatture emesse, tenendo conto della loro data, anche se nel frattempo il pagamento non è ancora stato ricevuto. In sostanza devono anticipare allo Stato una somma che ancora era loro dovuta dal cliente e che, di fatto, ancora non era andata a reddito. Ora, invece, è possibile scegliere l’Iva per cassa ed effettuare i pagamenti in base alla data dell’incasso effettivo.
Se viene incassata solo una parte dell’importo della fattura, l’Iva va versata in proporzione: se si riceve in pagamento un terzo dell’importo della fattura, alla scadenza del pagamento sarò necessario versare solo un terzo dell’Iva dovuta per quella fattura. Se si sceglie l’Iva per cassa, lo stesso principio si applica anche agli acquisti effettuati: andrà dunque portata in detrazione l’Iva con riferimento alla data del pagamento effettivo e non a quello del documento d’acquisto.