Il Giro d’Italia è partito lunedì 5 novembre da Imperia e approderà, per la sua tappa finale, a Catania, il 22 di questo mese.
Niente biciclette né processi alla tappa, però, bensì veri e propri dibattiti che avranno, come argomento, l’imprenditorialità femminile e l’importante contributo che le aziende in rosa sono in grado di dare all’economia italiana.
Nonostante il nome “sportivo”, questa manifestazione itinerante, che toccherà in tutto nove città d’Italia, da Nord a Sud, vuole promuovere le innumerevoli iniziative che riguardano le imprese guidate da donne e la possibilità, da parte del “gentil sesso”, di intraprendere l’avventura della libera professione.
Tappa dopo tappa, quindi, durante il viaggio, organizzato da Unioncamere in collaborazione con le Camere di commercio e i comitati per la promozione dell’imprenditoria femminile, verranno ascoltate le esigenze delle donne imprenditrici o che ambiscono ad esserlo, per poi individuare le opportunità, accedere ad agevolazioni e servizi e lanciare idee e progetti per favorire la ripresa delle economie locali.
Perché è nata l’idea di questo evento?
Semplicemente perché le imprese femminili, soprattutto in tempi di crisi, hanno dimostrato di sapersela cavare e sopravvivere anche e meglio di quelle guidate da colleghi uomini.
Caratteristica peculiare delle donne imprenditrici è infatti la tenacia, che emerge in particolare nelle avversità.
A questo proposito, l’Osservatorio dell’imprenditoria femminile di Unioncamere ha registrato che, negli ultimi 12 mesi, e precisamente tra settembre 2011 e settembre 2012 il numero delle imprese “rosa” ha fatto registrare una lievissima riduzione (593 unità in meno), attestandosi al valore di 1.435.123 imprese (pari al 23,5% di tutte le imprese italiane).
In un panorama più o meno stabile nonostante la crisi, alcune regioni hanno anzi dimostrato un’insolita vitalità, concentrata propri nelle aziende guidate da donne: Lazio (+1.149 imprese), Sicilia (+873), Toscana (+512) e Lombardia (+342) sono quelle che si sono maggiormente distinte.
In termini relativi, la performance migliore tra i territori spetta al Lazio (+0,80%), quella meno brillante al Molise (-1,67%), per inciso la regione con il maggior tasso di femminilizzazione (il 29,9%).
Sono i servizi di alloggio e ristorazione (+2877), le altre attività dei servizi (+1081), le attività immobiliari (+738), le costruzioni (+711) i settori con i saldi per le imprese femminili più’ significativi.
Le maggiori riduzioni, al contrario, hanno caratterizzato il commercio (-2.587 unità) e le attività manifatturiere (-1.521).
Anche di questi dati si parlerà durante la manifestazione, a proposito della quale Ferruccio Dardanello, presidente di Unioncamere, ha commentato: “Questo speciale ‘Giro d’Italia’ alla scoperta delle eccellenze imprenditoriali femminili punta a valorizzare una componente estremamente vitale, innovativa ed originale dell’imprenditoria italiana. Un mondo che il Sistema camerale sostiene da anni attraverso la rete dei comitati presenti in tutte le camere di commercio e che, in questa crisi, si sta rivelando fattore importante di tenuta sociale. Oggi bisogna investire ancora di più su chi aspira a mettersi in proprio, sostenendo le donne nel loro percorso imprenditoriale, dall’idea alla nascita dell’impresa. Anche partendo dal mondo della scuola, per scoprire e orientare in anticipo le giovani vocazioni imprenditoriali“.
Vera MORETTI