Contrariamente a quanto accaduto per l’acconto di giugno, questa volta, in occasione del saldo, l’Imu può essere pagata anche con bollettino postale.
Questa possibilità sarà effettiva dall’1 dicembre, quando si potranno ritirare i bollettini presso gli uffici postali, fino alla scadenza, prevista per il 17 dello stesso mese.
Ovviamente, è possibile effettuare il pagamento anche per via telematica tramite l’apposito servizio di Poste Italiane.
In questo caso, il contribuente, a pagamento avvenuto, riceve la conferma dell’operazione e, contemporaneamente, anche l’immagine virtuale del bollettino conforme al modello approvato per il versamento Imu, o una comunicazione in formato testo contenente i dati identificativi del bollettino e del bollo virtuale di accettazione, che attestino dunque il pagamento.
L’importo, che potrebbe essere indicato dal Comune mediante la creazione di bollettini prestampati, previo accordo con Poste italiane, per ora è previsto che sia lo stesso contribuente a calcolarlo e a scriverlo a mano.
Ciò che, invece, non deve essere specificato, perché già presente, è la dicitura “pagamento Imu” nello spazio di intestazione del conto corrente postale. Il numero di conto corrente riportato sul bollettino è: 1008857615, valido per tutti i Comuni d’Italia.
Il contribuente provvede poi a compilare i campi che riguardano le proprie generalità (nome e cognome, codice fiscale, data di nascita, sesso, comune di nascita) e le parti relative agli immobili, a seconda che si tratti di prima casa, fabbricati rurali, o altre tipologie.
Anche in caso di utilizzo di bollettino postale, occorre effettuare un versamento diverso per ogni Comune di ubicazione degli immobili, mentre il pagamento può essere onnicomprensivo se le abitazioni si trovano tutte nello stesso Comune.
Gli importi di ogni singolo rigo vanno arrotondati all’euro per difetto o per eccesso, a seconda che la frazione sia inferiore o superiore a 0,5).
E’ importante ricordare che l’importo Imu per l’abitazione principale deve essere scritto al netto della detrazione, che però va riportata nello spazio apposito ma questa volta senza arrotondamento, quindi con i decimali esatti.
Nello spazio relativo al codice catastale, va indicato il codice del Comune in cui si trova o si trovano gli immobili: i quattro caratteri già utilizzati per l’acconto di giugno.
Visto che a dicembre si paga il saldo, barrare la relativa casella “saldo“: nel caso in cui si paghino saldo e acconto in un’unica soluzione, bisogna barrare anche la casella “acc”.Nel caso in cui il pagamento si riferisca a un ravvedimento barrare invece la casella “ravv”.
Lo spazio immobili variati va compilato solo se sono intervenute variazioni, per uno o più immobili, tali da richiedere la presentazione della dichiarazione di variazione.
Nello spazio numero immobili, indicare il numero degli immobili.
Nello spazio “anno di riferimento” va indicato l’anno di imposta cui si riferisce il pagamento (se si tratta di un ravvedimento, ed è stata quindi barrata la casella “ravv”, indicare invece l’anno in cui l’imposta avrebbe dovuto essere versata).
C’è un apposito campo per l’importo della detrazione per l’abitazione principale.
Infine, bisogna separare la quota che va al Comune da quella che va allo Stato.
Vera MORETTI