Vorrei iniziare dal punto in cui ho terminato nello scorso articolo, traducendo per intero questa frase di George Kinder, padre del Life Planning:
“In 30 anni di attività come consulente finanziario, ho scoperto una semplice ma potente verità, sulla gente e sul suo denaro. La gente non ha obiettivi finanziari: la gente ha degli obiettivi che richiedono risorse finanziare per essere soddisfatti. Imparando qualcosa che riguarda questi obiettivi, noi scopriamo sogni di libertà finanziaria dei clienti e le loro più entusiasmanti visioni della vita che vogliono condurre”.
Ora, che cos’è un sogno? Una fantasia, qualcosa che alberga nella nostra mente, nulla di concreto. Che cos’è invece una visione della vita? Un’idea di come ci piacerebbe che fosse la nostra vita, cioè qualcosa di più concreto di un sogno. Possiamo trasformare sogni e visioni in progetti di vita, se sono:
1) stimolanti
2) concreti
3) misurabili
4) raggiungibili con le risorse a disposizione, ora o nel futuro
Una volta che abbiamo stabilito un progetto (la rotta), che può comprendere uno o più obiettivi (i porti da raggiungere), dobbiamo stabilire come raggiungerli e cercare di individuare quali ostacoli ci possono essere.
Soprattutto, quali ostacoli ci possono mettere in difficoltà davvero. Per esempio: il progetto è andare in pensione in anticipo rispetto all’età pensionabile, mantenendo un potere di acquisto pressoché identico. Senza entrare nei dettagli numerici, quali ostacoli ci potrebbero essere? Uno potrebbe essere la variazione delle regole relative alle pensioni, che magari potrebbero ridurre l’importo della pensione o allontanare nel tempo la possibilità. Una difficoltà, certo, ma non insormontabile. Ma l’altra domanda che invece dovremmo farci è che cosa potrebbe impedire l’esecuzione del progetto: una malattia di un familiare, ad esempio, potrebbe distogliere le risorse necessarie, anche per sempre.
Quindi è fondamentale definire sia gli obiettivi che gli eventuali ostacoli, specificando quali obiettivi sono primari e quali secondari, quali ostacoli sono superabili e quali non lo sono e così via.
Non è una cosa facile, perché si tratta di mettere in relazione una parte emotiva (i sogni, le speranze, i desideri) con una parte razionale di noi stessi (cosa, quanto, quando) e soprattutto immaginare cosa potrebbe accadere se qualcosa andasse storto.
Ma un progetto finanziario “per la visione di vita” che vorremmo, se ben fatto, serve proprio ad evitare di trovarsi in difficoltà e ad avere da subito chiare quali sono le alternative percorribili. Non è un vantaggio da poco.
dott. Marco Degiorgis – Consulente indipendente per la gestione dei patrimoni familiari, Studio Degiorgis