La Legge di Stabilità non ha incontrato molti consensi e quindi i relatori Pierpaolo Baretta e Renato Brunetta si sono messi al lavoro insieme al ministro Piero Giarda, per cercare di affrontare il problema Irpef, evitare l’aumento dell’aliquota intermedia dell’Iva e limare il cuneo fiscale.
I tempi sono brevi, perché la scadenza è prevista per mercoledì. Entro domani, dunque, bisognerà trovare una soluzione, anche se non sembra così semplice.
La copertura della neutralizzazione di entrambe le aliquote Iva, quella dell’11 e quella del 21% costerebbe troppo, ovvero 6,6 miliardi.
L’ipotesi più accreditata sarebbe quella di evitare solo l’innalzamento dell’aliquota intermedia che, assieme a quella del 4%, incide su quasi tutti i consumi base e di prima necessità: un intervento che costerebbe “solo” 2,2 miliardi.
Si ricaverebbero altri 3,5 miliardi dal capitolo Irpef, se fosse accantonato insieme al taglio retroattivo di detrazioni e deduzioni.
Per abbassare la pressione fiscale, invece, sembra che la direzione sia quella delle detrazioni fiscali, che riguardano,ad esempio, lavoro dipendente e carichi familiari.
Una forte fonte di finanziamento potrebbe poi essere il Fondo di 900 milioni appannaggio di Palazzo Chigi, da cui ricavare circa 3-400 milioni (altri 100 per gli esodati, e circa 400 per la non autosufficienza).
Infine altre risorse potrebbero giungere dalla cosiddetta “Agenda Giavazzi”, che riguarda il taglio delle detrazioni alle imprese non più giustificati in termini di politica economica.
Vera MORETTI