Il disegno di legge delega sulla riforma fiscale che è stato appena approvato dalla Camera ha stabilito i principi e i criteri direttivi cui deve uniformarsi il Governo nell’introdurre norme per la ridefinizione dell’imposizione sui redditi di impresa e per la disciplina dei regimi forfetari per i contribuenti di minori dimensioni.
Più in particolare, i decreti legislativi devono disporre l’assimilazione delle imposte sui redditi di impresa prodotti dai soggetti Irpef, con assoggettamento ad un’imposta sul reddito imprenditoriale la cui aliquota è proporzionale ed allineata a quella dell’Ires.
Resta ferma la deducibilità dalla base imponibile delle somme prelevate dall’imprenditore e dai soci, che concorreranno alla formazione del reddito Irpef.
Il provvedimento inoltre da al Governo l’incarico di introdurre i regimi semplificati per i contribuenti di minori dimensioni e regimi sostitutivi forfettari per i contribuenti minimi.
In questi casi, poi, è prevista una ulteriore differenziazione in funzione del settore economico e del tipo di attività svolta, oltre ad istituti premiali per le nuove attività produttive.
La legge chiede a gran voce al Governo di definire il termine di autonoma organizzazione ai fini dell’assogettabilità all’Irap dei professionisti e dei piccoli imprenditori, passaggio fondamentale nell’ottica dell’abolizione dell’Irap per chi non ha un’autonoma organizzazione.
Si tratta di una misura importante anche per i giovani che hanno posizioni IVA aperte, e per gli ultracinquantenni che magari hanno perso il posto di lavoro e che potrebbero rientrare, con regimi semplificati e forfettizzati, aprendo una posizione autonoma con una più leggera pressione fiscale.
Vera MORETTI