Da quando è nata, questa tassa continua a far parlare di sé, e ancora adesso, nonostante le scadenze pare siano inderogabili, non c’è chiarezza né tra i contribuenti né nei Caf, dove mancano ancora i modelli per le dichiarazioni.
Si tratta dell’Imu, la cui seconda rata, quella del saldo, dopo l’acconto di giugno, scade il 17 dicembre e gli interessati sono tutt’altro che preparati.
Per questo, i Caf, Centri di assistenza fiscale, vorrebbero che tale data venisse spostata almeno fino alla fine del mese, ovvero al 31 dicembre.
Se ciò non avvenisse, si rischierebbe un ingorgo agli uffici che danno una mano ai contribuenti, costretti a pagare la tassa sull’orlo della scadenza.
La mancanza di tempo è uno dei problemi che preoccupano maggiormente, tanto che i Caf hanno inviato agli 8.000 Comuni una richiesta che possa permettere loro di ottenere le delibere e i regolamenti approvati nonché eventuali altre informazioni che consentano di anticipare ed agevolare l’inserimento delle aliquote per il calcolo del saldo, la stampa dei modelli di versamento e la consegna al cittadino.
Ma all’appello, almeno ad oggi, hanno risposto solo 1.500 Comuni, che rappresentano il 18% del totale, perciò in un mese dovranno essere raccolte tutte le altre delibere mancanti e, da lì, procedere al calcolo, certo non semplice.
E’ stato Valeriano Canepari, presidente della Consulta dei Caf, a sollevare la questione e a chiedere che il termine di presentazione della dichiarazione Imu venga fissato entro 90 giorni dalla data di pubblicazione del modello e delle relative istruzioni; che venga fissato un termine unico per la presentazione della dichiarazione Imu allineandolo a quello previsto per la dichiarazione dei redditi (30 settembre), e che sia previsto uno slittamento al 31 dicembre 2012 per il saldo senza applicazione di sanzioni.
Vera MORETTI