di Davide PASSONI
Negli ultimi giorni si è fatto un gran parlare della cosiddetta “Srl semplificata”, ribattezzata per comodità giornalistica “Srl con 1 euro”. Un nuovo modello societario del quale, su Infoiva, abbiamo già illustrato le caratteristiche (vi rimandiamo a questo post) e sul quale vogliamo puntare i riflettori per il nostro focus settimanale.
La peculiarità della Srl semplificata (o Srls) è proprio quella di poter essere aperta versando un capitale sociale minimo di 1 euro. Uno strumento pensato per saltare le pastoie della burocrazia e incentivare l’imprenditoria giovanile (può essere costituita solo da persone fisiche under 35), che sta trovando un’accoglienza tiepida, forse perché ancora poco conosciuto.
Andando sul territorio, si scopre che, a oggi, in tutta Italia si contano oltre 200 Srls, di cui 16 nella “capitale economica” Milano. Restando in Lombardia, abbiamo voluto capire come viene vista questa nuova forma societaria in un’area ad alta concentrazione di imprese come la Brianza. A Infoiva parla Renato Mattioni, Segretario generale della Camera di commercio di Monza e Brianza.
Srl semplificata: pensate sia una buona soluzione per incentivare l’imprenditoria in un momento così difficile?
Con la crisi, i giovani sono particolarmente colpiti al momento dell’ingresso sul mercato del lavoro. Ecco perché un’iniziativa a loro mirata come questa può rappresentare un’opportunità concreta di inserimento professionale. In questo particolare momento è necessario un impegno da parte delle istituzioni per dare risposte su questi temi e la Srl semplificata può incentivare lo sviluppo dell’autoimprenditorialità giovanile. Ma non basta far nascere le imprese, perché il rischio è che chiudano in breve tempo. Dobbiamo fare in modo, attraverso attività di accompagnamento, fino al sostegno economico, di far fronte a questo dinamismo incoraggiante dei giovani.
Come Camera di Commercio avete pensato a delle iniziative per favorire questo tipo di impresa?
In questi giorni siamo attenti attraverso un monitoraggio continuativo del fenomeno, per cogliere la risposta dei giovani imprenditori al provvedimento. Siamo impegnati attraverso un orientamento costante e seguendo i singoli neoimprenditori nelle loro richieste e attraverso il Punto Nuova Impresa presso la Camera di commercio, che rappresenta un riferimento per chi ha un’idea imprenditoriale e cerchi di proporsi per la prima volta sul mercato.
Visto che queste imprese saranno aperte da giovani, come favorisce la vostra Camera di Commercio l’imprenditoria giovanile?
Punto Nuova Impresa e i corsi che proponiamo con continuità con l’azienda speciale Formaper rappresentano un orientamento per i neo imprenditori, un aiuto effettivo per creare su basi più solide la propria impresa.
Negli auspici di chi ha ideato la Srls c’è quello che le imprese ricomincino a nascere: ma come siamo messi in termini di natalità/mortalità delle imprese sul territorio lombardo?
Negli ultimi tre mesi abbiamo avuto 15mila iscrizioni in Lombardia contro circa 10mila cessazioni. Quasi un terzo delle iscrizioni sono imprese giovanili. Sono quasi 100mila le imprese registrate e gestite da persone con meno di 35 anni in Lombardia. Una presenza centrale come contributo all’economia, con circa un’impresa su dieci, e per il futuro del nostro territorio.