Un po’ per amore, un po’ per la preoccupazione per il lavoro di piccolo imprenditore, svolto assieme ai fratelli, nel campo delle manutenzioni stradali. Luigi Guerra ha deciso di farla finita e si è impiccato in un capannone dietro la sua abitazione. L’uomo, 45 anni, che ricopriva anche il ruolo di dirigente-accompagnatore della Vea FemiCz rugby Rovigo, era separato con un figlio di 14 anni ed era in crisi con la nuova compagna. Anche la sua attività edile non stava andando bene, per via della crisi.
“Non ce la faccio più” aveva scritto in un sms mandato ieri sera dopo cena a un amico, il quale ha subito allertato vigili del fuoco e 113 per la potenziale situazione di pericolo. Al loro arrivo presso l’abitazione, verso le 22, hanno trovato il corpo senza vita della vittima.