Nonostante abbiano imperversato da metà luglio in poi, i saldi estivi 2012 non hanno fatto il botto ma, anzi, si sono rivelati un mezzo flop.
Per chi, dunque, confidava in questi 60 giorni di ribassi per rifarsi dopo un’annata di vacche magre, ha dovuto ricredersi e accontentarsi delle briciole.
Gli italiani hanno stretto la cinghia su tutto, vacanze incluse, e le sirene dei prezzi ridotti anche del 60% non si sono rivelate poi così tanto attraenti.
Niente code fuori dai negozi, niente gruzzolo messo da parte per le spese pazze di fine stagione.
Questo è il bilancio, mesto, redatto da Federazione Moda Italia, a pochi giorni dalla fine delle vendite scontate, che registra un calo del 13-15%.
Si tratta di una media tra le boutique dei centri cittadini, dove a risollevare le sorti di un’economia al palo sono stati soprattutto i turisti russi, cinesi, coreani e brasiliani, e i negozi delle periferie, dove nessun viaggiatore si spinge.
Tutte le città principali chiudono con segno negativo: a Milano le vendite segnano -9%; Roma si attesta su -15%-20% dopo un iniziale -25%; Firenze e Venezia -13-15%; Napoli -10%.
Tra i settori, l’abbigliamento arranca mentre le calzature “tengono”, chissà che non ci sia un “ribaltone” proprio negli ultimissimi giorni, con i saldi dei saldi. Ma, al rientro dalle vacanze e con la benzina alle stelle, c’è ben poco da spendere, semmai il contrario.
Per invogliare i potenziali clienti, molti comuni si stanno organizzando con notti bianche ed occasioni di festa. Molti commercianti, poi, sperano che la vanità degli italiani ritorni a galla e con lei la voglia di rinnovare il guardaroba in vista della stagione autunnale.
Anche se, a giudicare dall’andamento delle vendite degli ultimi anni, più che di un desiderio si tratterà di una necessità.
Vera MORETTI