Siamo in piena estate, eppure nonostante il grande caldo e la voglia di mare anche i bagnini quest’anno, così come quello precedente, non vengono risparmiati dalla crisi. “Negli ultimi due anni – dice a Labitalia Bencic Dean, presidente dell’Associazione bagnini di salvataggio – è calata la domanda di bagnini sia per vigilare sulla spiaggia sia nelle piscine. Un calo dovuto alla crisi che, purtroppo, in molti casi, soprattutto al Centro-Sud, costringe i gestori degli stabilimenti a ‘ripiegare’ sul personale non autorizzato”.
“Nonostante – precisa – per esercitare questa professione sia necessario conseguire il brevetto di assistente bagnante, sono in molti a impiegare personale non qualificato, pur di spendere meno. Eppure, fare il bagnino non significa solo essere addetto alla sicurezza e alla vigilanza in piscina”.
“Il bagnino – aggiunge Dean – può essere chiamato alla pulizia quotidiana della vasca e delle zone limitrofe (fuori orario di servizio in piscina), alla pulizia del bagno e piccole aree interne come gli spogliatoi, al trattamento quotidiano dell’acqua con prodotti chimici e, ovviamente, alla sorveglianza utenza e controllo dell’ingresso“.
“L’assistente bagnanti – avverte Dean – è dunque tenuto non solo alla vigilanza e al rispetto del regolamento, ma anche ad altri servizi collegati alla gestione della spiaggia o della piscina, a seconda di dove presta la sua opera”.
“Quello del bagnino – spiega – è sicuramente un lavoro legato alla stagione estiva e, se fino a qualche anno fa era svolto solo da studenti, ora sono sempre di più gli over 40 a chiedere di fare questo mestiere. Sono padri di famiglia che cercano di guadagnare qualcosa lavorando d’estate“.
“Una volta iscritto alla nostra associazione – ricorda il presidente dell’Associazione bagnini di salvataggio – il bagnino viene indirizzato presso le diverse strutture turistiche presenti in tutte le regioni Italiane con vitto e alloggio gratuiti, per uno stipendio mensile che varia dai 1.000 ai 1.600 euro. A fine stagione, inoltre, rimborsiamo i biglietti di andata e ritorno verso le strutture in cui si è lavorato“.