Momento storico per l’Unione Industriale di Torino, che per la prima volta sarà capeggiato da una donna. Si tratta di Licia Mattioli, presidente di Federorafi e titolare della ‘Antica Ditta Marchisio’ antico laboratorio orafo artigiano di Torino. La nomina è stata formalizzata dalla giunta alla presidenza dell’associazione per il quadriennio 2012-2016. Ad indicarla la terna di saggi al termine di una consultazione che ha coinvolto tutte le principali componenti associative.
La scelta della giunta verrà ratificata in occasione dell’assemblea generale che si svolgerà a fine settembre. Licia Mattioli, nell’accettare l’incarico, ha indicato quali componenti della sua squadra, in qualità di vicepresidenti Vincenzo Ilotte, Rinaldo Ocleppo ed il futuro Presidente dell’Amma, mentre sul quarto nominativo si è riservata, a norma di statuto, di procedere a successiva nomina. Due volte vicepresidente del Gruppo Giovani dal 2001 al 2007, componente della giunta della Camera di Commercio di Torino, vicepresidente dell’Unione Industriale di Torino con Gianfranco Carbonato approda in Giunta di Confindustria, ove è presente da quattro anni e poi, nel 2011, prima donna dopo 65 anni, diviene presidente nazionale di Federorafi.
‘‘Sono onorata di essere chiamata a rappresentare un territorio così importante, trattandosi della seconda associazione industriale del Paese, un’area con una struttura produttiva solida, fortemente innovativa e proiettata sui mercati internazionali – ha commentato Mattioli subito dopo la designazione – ma anche molto preoccupata per la gravissima situazione che il Paese sta vivendo in queste ore, a causa della pesante speculazione finanziaria internazionale alla quale vanno a sommarsi i guai della nostra economia ed il deficit politico-istituzionale interno”. ”E’ un momento di grande incertezza, molto delicato per il futuro delle nostre imprese nel quale è necessario reagire con fermezza e determinazione perchè temo che il tono della congiuntura, nei prossimi mesi, non sarà affatto positivo – ha proseguito – per questo dobbiamo prepararci, attraverso iniziative di politica industriale, a livello locale e nazionale, a sostenere sia le nostre aziende in difficoltà sia a supportare quelle più dinamiche sui mercati in crescita”.