Con la spesa mensile rimasta più o meno stabile, le famiglie nel 2011 hanno ridotto, e drasticamente, il consumo degli alimentari. E’ questo il dato che balza all’occhio analizzando le statistiche dall’Istat, secondo la quale nel 2011 la spesa media mensile per famiglia è pari a 2.488 euro (+1,4% rispetto all’anno precedente).
Tenuto conto dell’errore campionario e della variazione del valore del fitto figurativo ”la spesa – riferisce l’Istat – risulta stabile in termini reali, nonostante la dinamica inflazionistica (+2,8%)”. Il valore mediano della spesa mensile per famiglia è pari a 2.078 euro, l’1,9% in più rispetto al 2010, ”e conferma la stabilità osservata in termini di valore medio”. “La spesa media per generi alimentari e bevande – prosegue la nota dell”Istat – cresce, in termini nominali, del 2,2% rispetto al 2010, attestandosi a 477 euro mensili; in particolare, aumentano la spesa per carne, quella per latte, formaggi e uova e quella per zucchero, caffè e altro”.
Il 35,8% delle famiglie nel 2011 ha diminuito la quantità e/o la qualità dei prodotti alimentari acquistati rispetto al 2010. Aumenta la quota di famiglie del Mezzogiorno che acquista generi alimentari presso gli hard-discount (si passa dall’11,2% del 2010 al 13,1% del 2011). La spesa non alimentare complessiva è stabile, e pari a 2.011 euro mensili: diminuiscono le spese per abbigliamento e calzature (-5,9%) e aumentano quelle per l’abitazione (+3,3%). “Sulla spesa media mensile continua a crescere – evidenzia l’istituto di statistica – il peso dell’abitazione, così come quello dei trasporti”.
Per quel che riguarda la distribuzione territoriale, la Lombardia è la regione con la spesa media mensile delle famiglie più elevata (3.033 euro), seguita dal Veneto (2.903 euro). Fanalino di coda, anche nel 2011, è invece la Sicilia che, con una spesa media mensile di 1.637 euro, vede aumentare il divario dalla regione con la spesa più elevata (circa 1.400 euro).