Famiglia e impresa nelle Pmi, un connubio pericoloso?

Inizia da questa settimana la sua collaborazione con Infoiva il dott. Marco Degiorgis, consulente patrimonialista esperto nel campo della finanza e nella gestione del patrimonio. Un professionista il cui contributo potrà risultare utile e interessante, anche in virtù anche del fatto di essere una delle poche figure che attualmente, in Italia, svolgono questo tipo di consulenza indipendente.

 

Un fattore accomuna le imprese italiane, indipendentemente dalle dimensioni, dal settore, dalla dislocazione geografica: la famiglia coincide con la proprietà dell’azienda.

Da questo fatto derivano intrecci complicati di interessi e contesti, che sarebbe opportuno invece considerare separatamente. Una cosa è l’azienda, altra cosa è la famiglia ed il patrimonio personale.

La principale lacuna nella gestione finanziaria delle Pmi italiane è una totale mancanza di chiarezza su:

1) quanto renda e a quanto ammonti il capitale investito nell’impresa
2) come siano generati i flussi di cassa
3) come i flussi di cassa si correlino alla produzione del reddito, alla fiscalità, alle scelte di investimento e di prelievo degli utili
4) quanto renda la ricchezza dei soci investita nell’impresa
5) quanto si può realizzare dall’impresa in caso di cessione o di passaggio generazionale o di liquidazione

Il benessere dell’imprenditore e della sua famiglia dovrebbero essere correlati alla tutela del valore dell’impresa. Sono aspetti  interdipendenti e fondamentali nell’economia italiana, dove domina l’impresa familiare: molte scelte critiche di gestione finanziaria aziendale, in particolare la politica dei dividendi e le operazioni di trasferimento dell’azienda, sono guidate dalle esigenze del nucleo familiare.

In caso di indebitamento, le Pmi utilizzano le disponibilità finanziarie familiari a garanzia dei rischi aziendali; tuttavia, ciò avviene quasi sempre in modo non trasparente e non sono chiari i costi, i benefici e i rischi.

Non è semplice gestire l’intreccio tra reddito e patrimonio aziendale e personale, è necessario affrontare la questione radicalmente, controllando valore e rischi degli investimenti sia dell’impresa sia della famiglia.

Per le questioni personali, si dovrà considerare una corretta pianificazione finanziaria, che tenga conto delle forme di previdenza integrativa, delle coperture assicurative, delle scelte di investimento, delle necessità dei figli, della sostenibilità del tenore di vita.

Le imprese di medie dimensioni possono rivolgersi a servizi di family office, offerti da studi legali o a divisioni di private banking, mentre imprese medio-piccole o perfino micro-imprese potrebbero trovare risposte adeguate ed economicamente sostenibili in soggetti professionali nuovi, come i consulenti finanziari indipendenti, che si occupano di valutare e gestire i patrimoni familiari.

dott. Marco Degiorgis – Consulente indipendente per la gestione dei patrimoni familiari, Studio Degiorgis