La Cna regionale dell’Abruzzo sostiene che, una volta che anche il Governo ha “certificato” il raggiungimento degli obiettivi fissati per l’incasso della prima rata dell’Imu, i Comuni non hanno più alibi: devono abbassare le aliquote a carico di famiglie e imprese che, nonostante le difficoltà del momento e gli irresponsabili appelli di taluni alla disobbedienza fiscale, hanno invece onorato i propri impegni e dato prova di grande senso di responsabilità. Secondo la Cna «le affermazioni del Governo relative all’esito della prima scadenza (fissata al 18 giugno scorso) per il versamento della prima rata dell’Imposta comunale sugli immobili, da parte di cittadini e imprese, hanno documentato esiti sorprendentemente positivi: ben 9,551 miliardi di gettito, una somma che secondo le previsioni entro la fine dell’anno raggiungeranno i 20,085 miliardi.
«Questi dati – prosegue la nota dell’associazione presieduta da Italo Lupo – dovrebbero ora indurre le amministrazioni comunali della nostra regione, molte delle quali ancora alle prese con la determinazione delle nuove aliquote (il limite massimo per assumere una decisione è fissato per la fine di settembre) a tenere l’imposta al limite più basso possibile, soprattutto per le imprese che utilizzano immobili in proprietà per le proprie attività». «D’altra parte – aggiunge la Cna – ai Comuni, che hanno incassato una quota parte del gettito di metà giugno, avevamo chiesto già nei mesi scorsi di garantire ai propri bilanci, attraverso l’Imu, le stesse somme incassate con la vecchia Ici. Nulla più». «In questa situazione – conclude la Cna – le amministrazioni locali devono preoccuparsi di tagliare le spese inutili, come le tante consulenze non sempre giustificate, evitando di fare cassa su imprese e cittadini, già sottoposti a una pressione fiscale insostenibile».