Doppio suicidio per crisi, la scorsa settimana, nella provincia bresciana, un territorio ad altissima vocazione imprenditoriale. A Nuvolento, un imprenditore 57enne non ha resistito alla disperazione causata dalla distruzione dei suoi macchinari per la lavorazione del carbone per prodotti chimici e vegetali e si è tolto la vita nel proprio capannone. Nella primavera scorsa un incendio aveva distrutti i macchinari della ditta con danni per oltre un milione e l’uomo, da allora, era divenuto sempre più apatico, manifestando più volte l’intenzione di farla finita.
Altro dramma a Chiari, dove un imprenditore edile di 42 anni di Comezzano Cizzago è stato trovato impiccato nel capannone della sua ditta, che versava in condizioni critiche ma, pare, non disperate. L’uomo ha lasciato un messaggio per la moglie e i due bambini piccoli: “Addio, non lasciate sole le persone che più amo“.