Un’estate al mare, la parola a Federalberghi

Regina della gastronomia e del turismo ambientale. Terra di passaggio, di vacanza e di viaggio. L‘Italia è ancora la meta prediletta per il turismo italiano e internazionale? Quel che è certo è che il Belpaese si classifica al primo posto in Europa per il maggior numero di strutture ricettive, sparse da nord a sud lungo tutto lo stivale. Non solo: secondo i dati raccolti dal Conto Satellite Turismo 2012, diffuso solo qualche giorno fa, il turismo in Italia coprirebbe ben il 6% del Pil nazionale.

Ma come vivono gli albergatori e gli operatori del turismo questa estate 2012? Troppo presto per fare bilanci?

Infoiva lo ha chiesto a Bernabò Bocca, Presidente di Federalberghi e alla guida della catena alberghiera S.I.N.A Hotels.

Estate 2012: qual è il bilancio dei primi mesi? E se dovessimo fare un confronto con il 2011?
I primi sei mesi del comparto alberghiero si sono chiusi con un -2,2% di pernottamenti dovuto in gran parte alla clientela italiana, ma purtroppo a giugno anche quella estera ha fatto segnare un pesante arretramento.

Quali saranno le mete in Italia più richieste di questa estate?
Sicuramente il mare, seguito a distanza da montagna ed arte.

E’ recente la notizia di un crollo dei turisti stranieri che vengono in Italia a trascorrere le vacanze. Quali potrebbero essere le cause? Quanto inciderà sul bilancio di fine stagione secondo le vostre previsioni?
È prematuro ipotizzare quanto peserà il calo degli stranieri registrato a giugno 2012, un calo quantificato in un -8,2%. Di sicuro tale flessione marcata è indicativa di un peggioramento economico anche dei Paesi abitualmente esportatori di turisti quali Germania, Francia, Regno Unito e Paesi Scandinavi.

A cosa rinunciano i turisti in un momento di crisi economica, come quello che stiamo attraversando, per concedersi una vacanza senza gravare troppo sul portafoglio?
Cercano esclusivamente di risparmiare e, dunque, cercano le offerte migliori che in una congiuntura come l’attuale fioccano per tutte le località e per tutte le fasce di offerta.

Quale tipologie di strutture alberghiere vengono predilette? (Hotel, Bed & Breakfast ..)
Tutte, in quanto l’Italia, con le sue 1,1 milioni di camere alberghiere è quarta nel mondo, dietro gli USA (4,6 milioni di camere), il Giappone (1,7 milioni) e la Cina (1,6 milioni) ed è prima in Europa per numero di camere (1,1 milioni) e posti letto (2,2 milioni) sopravanzando la Germania (920 mila camere e 1,7 milioni letti), la Spagna (840 mila camere e 1,7 milioni letti) e la Francia (630 mila camere e 1,3 milioni letti). Di conseguenza non c’è che l’imbarazzo della scelta.

Veniamo ai piccoli e medi imprenditori del turismo. Quanto ha inciso l’applicazione dell’Imu sul bilancio delle strutture? Quali conseguenze avrà?

L’Imu è una tassa che rispetto all’Ici comporta per le strutture alberghiere un aggravio di costi significativo. La nuova imposta sugli immobili grava sul settore ricettivo per un ammontare di circa 690 milioni di euro, con un maggior costo rispetto all’ICI di circa 175 milioni di euro ed un incremento medio del 54,38%. Nel caso in cui i comuni propendano per l’applicazione dell’aliquota maggiorata del 10,6 (anziché applicare l’aliquota del 7,6), si avrà una percentuale media di incremento per ciascun albergo pari al 115,31%, con un maggior prelievo complessivo di oltre 369 milioni di euro. Il peso dell’IMU è poi ulteriormente aggravato dal fatto che la nuova imposta sugli immobili è indeducibile dal reddito d’impresa (IRPEF/IRES) e dalla base imponibile IRAP. Ovviamente, come tutte le tasse, va pagata, anche se è evidente come l’incremento percentuale appaia sproporzionato rispetto all’imposizione precedente, a maggior ragione se consideriamo la situazione di gravissima crisi dell’economia italiana e mondiale. Proprio alla luce della crisi di liquidità delle aziende, ipotizziamo come non poche strutture non rispetteranno la scadenza odierna, avvalendosi di quanto la legge stessa consente per un versamento con mora, da effettuarsi entro il mese di dicembre entro il quale l’imposta andrà interamente pagata.

I piccoli imprenditori sono stati costretti a ridurre le unità del personale alberghiero? In che percentuale?
Sempre nei primi 6 mesi del 2012, rispetto allo stesso periodo del 2011, abbiamo perso il 2,5% di lavoratori nel comparto.

Come si incentiva il turismo in un momento di crisi? Su cosa dovrebbero puntare gli imprenditori del turismo?
Come dicevo prima l’unica leva che ci rimane, tagliato il possibile, è quella dei prezzi o dei servizi aggiuntivi per rendere l’offerta più accattivante.

Tre ragioni per scegliere di concedersi una vacanza in Italia
Una sola per tutte: siamo sicuramente il Paese più ricco al mondo in fatto di attrattive artistico-culturali, culinarie, ambientali, paesaggistiche, marine, montane… e chi più ne ha più ne metta.

Alessia CASIRAGHI