E’ positivo per quasi 21mila unità il saldo fra aperture e chiusure di imprese nel secondo trimestre del 2012, per un totale di 6,1 milioni di unità. Dato confortante, che segue al forte calo registrato a inizio anno. Il dato potrebbe essere anche migliore e, se si considerano le circa 10.000 aziende attualmente inattive cancellate d’ufficio dal Registro delle Imprese, il saldo positivo salirebbe a 31mila. E’ quanto rileva Confesercenti.
Si registrano, ovviamente, differenze significative all’interno dei diversi settori economici. Continuano a soffrire commercio (-4.807 aziende), turismo (-855) e costruzioni (-117), che però riducono le perdite: nei primi tre mesi dell’anno i tre settori avevano, infatti, segnato, rispettivamente, -19.583, -4.712 e -12.104. Registrano i risultati migliori, invece, la fornitura di energia (+884), le attività professionali (+314) e noleggio, agenzie di viaggio e servizi alle imprese (+980).
A mostrare il maggior spirito imprenditoriale sono gli abitanti di Lecce, che – secondo i dati UnionCamere – registra un tasso di crescita di imprese dell’1,15%. Seguono in classifica Foggia (+1,02%), Vibo Valentia e Isernia (+1%) e Firenze (+0,89%). Nelle ultime posizioni Ragusa (+0,14%), Imperia (+0,09%), Arezzo (+0,06%) e Vicenza (-0,03%) e Napoli (-0,20%), unici risultati negativi in Italia. Le città con il maggiore numero di imprese totali, invece sono sempre le stesse: Roma (456.000), Milano (382.000) e Torino (235.000). E’ il Lazio a guidare la classifica delle regioni dallo spirito imprenditoriale piu’ accentuato, con un tasso di crescita di imprese del +0,76%. Seguono, ancora una volta, due regioni del Sud: Calabria (+0,72%) e Puglia (+0,68%). In fondo alla classifica, invece, troviamo Veneto (+0,40%), Friuli (+0,30%) e Campania (+0,19%).