E alla fine è arrivata. La prima, temutissima scadenza per l’Imu. Oggi è infatti il termine per pagare l’acconto dell’imposta, ma se siete dei ritardatari cronici o dei pigri che sono arrivati all’ultimo senza avere ancora un’idea di che cosa fare, non preoccupatevi. Le cose da sapere sono poche e basilari: eccole.
Hanno l’obbligo di pagare l’Imu tutti i proprietari di immobili che si trovano nel territorio italiano, secondo un meccanismo di calcolo analogo a quello dell’Ici. Analogo, non uguale, perché, qui c’è il trucco, i coefficienti moltiplicatori sono più alti e variano in base alla tipologia di immobile. L’Imu va pagata tramite modello F24.
Per non sbagliare, è necessario fare riferimento al rogito o a una visura catastale recente. Per il calcolo dell’Imu, infatti, si parte sempre dalla rendita catastale attribuita all’immobile al 1° gennaio dell’anno. Tale rendita, come in passato, deve essere rivalutata del 5% e il risultato della rivalutazione va moltiplicato, come per l’Ici, per una serie di coefficienti variabili a seconda della tipologia dell’immobile.
Importantissimo ricordare che l’F24 va presentato anche se l’imposta è pari a zero per effetto delle detrazioni, così come ha precisato l’Agenzia delle Entrate. Non bisogna poi dimenticare di comunicare al Fisco l’eventuale decisione di pagare in acconto. E se la pigrizia, le mille cose da fare o un imprevisto non vi consentono di rispettare il termine di oggi, per pagare c’è ancora tempo ma con la sanzione: per i primi 14 giorni è dello 0,2%, entro 30 giorni del 3% (su quanto non ancora versato). Dopo i 30 giorni scatta il 3,75% sull’importo non pagato ma il rischio è che venga dato avvio a un’attività di accertamento che può portare a una sanzione del 30%.
Insomma, per pagare e per morire c’è sempre tempo. Ma è meglio rispettare i termini (almeno per pagare…)