Claudio Siciliotti, presidente del Consiglio nazionale commercialisti italiani, non usa mezze misure quando si tratta della proroga sui versamenti del saldo 2011 e il primo acconto 2012 delle imposte sul reddito.
Ciò che più infastidisce, è il clima di incertezza attorno alle scadenze, inizialmente fissate per il 18 giugno e poi, per i contribuenti soggetti agli studi di settore, prorogata al 9 luglio.
Il problema è che la data definitiva è attesa da dieci giorni ma ancora la firma del premier Mario Monti non c’è stata. Per questo, e per i ritardi nel rilascio del software, la proroga sembrerebbe scontata, ma ancora non c’è ufficialità.
L’incertezza renderebbe infatti difficile la pianificazione del lavoro negli studi dei commercialisti italiani che predispongono il conteggio delle imposte e le deleghe di pagamento di decine e talvolta centinaia contribuenti.
E a questo proposito, Siciliotti afferma: “Quando la carenza dei necessari strumenti rende assolutamente necessaria una proroga per chi lavora anche dodici ore al giorno c’è solo una cosa peggiore della sua mancata concessione: il suo tempestivo annuncio e poi la sua intempestiva approvazione”.
Vera MORETTI