Nei giorni scorsi il Governo ha presentato il piano di tagli alla spesa pubblica: l’Associazione Sviluppo Lavoro non può non esprimere il proprio scetticismo nei confronti di una serie di provvedimenti da troppo tempo annunciati e mai tradotti in pratica. Inoltre a pochi giorni dall’amaro traguardo dei duemila miliardi di debito pubblico è vergognoso vedere come si pensi di risolvere i problemi con questi piccoli tagli, che in ultima analisi servono a ben poco: non si può chiedere ai cittadini e alle aziende di pagare più tasse quando il Governo continua a sprecare.
Stupisce poi che le società partecipate, che spesso sono solo dei mezzi per collocare gli esclusi dalla politica o gli amici degli amici, non siano state neppure toccate, cosi come vari enti inutili che non sono stati neanche menzionati nel piano del cosiddetto “Spending review”. In una situazione che ci vede prossimi ad un nuovo, beffardo, aumento dell’IVAstupisce inoltre la mancanza di una vera e propria programmazione, che si traduca in incentivi per la piccola e media impresa italiana. Non basta infatti aumentare le tasse per rilanciare un Paese in piena recessione ed in cui l’accesso al credito bancario è sempre più difficile per gli imprenditori.
Le misure atte alla riduzione della spesa pubblica sono dunque per l’associazione presieduta da Gabriele Manconi un qualcosa che non può rappresentare insieme all’aumento delle tasse l’unico rimedio proposto dal nostro esecutivo al declino economico dell’Italia. Per uscire dalla crisi c’è bisogno assoluto di prendere provvedimenti atti a stimolare la produzione di cui al momento, purtroppo, non sembra esserci alcuna traccia.
Fonte: Agenparl.it