Se pian piano si dirada la nebbia su tempi e modi per il pagamento dell’Imu, ora ci si mettono i comuni a fare casino. L’Anci ha infatti lanciato l’allarme: il gettito Imu sarà inferiore rispetto alle stime del Mef “e questo sarà un problema” per i cittadini che “dovranno pagare molto di più“. Virgolettati del presidente dell’Anci, Graziano Delrio, che chiede al governo di correggere la rotta: “c’è urgenza di sedersi intorno a un tavolo e modificare l’attuale situazione o rischiamo una grande tensione sociale al pagamento della prima rata“.
Allarmismo? Ci pensa il governo a smorzare i toni, prima nella persona del sottosegretario al ministero dell’Economia, Vieri Ceriani, che assicura che Palazzo Chigi “è fiducioso” sull’incasso e che sarà possibile non alzare l’aliquota; prima di lanciare l’allarme, occorre attendere il pagamento della prima tranche dell’imposta. Secondo i calcoli del ministero, i comuni incasseranno dall’Imu tre miliardi in più nel 2012, rispetto all’Ici del 2011. Dei 21 miliardi di gettito previsto dall’Imu, 9 andranno allo stato e 12 ai Comuni, mentre nel 2011 questi ne avevano incassati 9. Dalla nuova imposta sulla casa, dunque, il guadagno è di circa 3 miliardi mentre, dice Ceriani, “la carenza di risorse” lamentata dai Comuni deriva dai trasferimenti dello Stato che hanno subito “un taglio forte“.
Infine, museruola definitiva all’Anci dal Governo, che in una nota conferma il gettito complessivo di circa 21 miliardi di euro e dice che la notizia di un ammanco di 2,5 miliardi di euro, diffusa attraverso le stime elaborate dall’Ifel, l’Istituto per la finanza e l’economia locale dell’Anci, sulla base delle previsioni di gettito formulate dai Comuni “non deve generare allarmismo“. Insomma, zitti e mosca, i soldi arriveranno. Come al solito… intanto pagate, poi si vedrà.