Tiziano Treu e Maurizio Castro, relatori al ddl lavoro, hanno presentato le proposte di modifica della riforma, partendo dai salari di base dei cocopro e gli assegni di disoccupazione.
Per quanto riguarda i lavoratori a progetto, nell’emendamento si legge che il loro compenso “deve essere adeguato alla quantità e qualità del lavoro eseguito e non può comunque essere inferiore, in proporzioni di durata del contratto, all’importo annuale determinato periodicamente con decreto del ministero del Lavoro“.
Lo stipendio equo si ricava dalla media degli emolumenti minimi del lavoro autonomo e di quelli del settore privato.
Per l’assegno di disoccupazione, invece, se si considera un disoccupato che ha lavorato per 6-12 mesi, il compenso una tantum dovrebbe essere di circa 6.000 euro nell’anno successivo.
Si tratta di misure sperimentali, da attuare nei prossimi tre mesi, e che dovrebbero fruttare, per i cocopro, 100 milioni di euro complessivi.
Un emendamento, come ci si aspettava, riguarda le false partite Iva.
In questo caso, il limite minimo viene fissato a 18.000 euro di reddito lordo annuo.
Ricordiamo che, nella formulazione prevista dal decreto legge, le partite Iva andavano considerate collaborazioni coordinate e continuative nei casi in cui sussistano due dei tre seguenti presupposti: collaborazione con durata superiore ai sei mesi nell’arco di un anno, corrispettivo derivante dalla collaborazione superiore al 75% del reddito totale annuo, postazione di lavoro presso la sede del committente.
Con la proposta di Treu e Castro si passa a otto mesi e 80%.
Ma le novità non finiscono qui, perché il ddl lavoro avrebbe, tra le sue novità, anche i voucher per le imprese commerciali e gli studi professionali, che in un primo momento erano stati cancellati dal disegno di legge, ma reintrodotti grazie ad “un’intesa raggiunta tra i partiti della maggioranza e governo, si tratta di emendamenti che non sono frutto della sola intesa politica tra partiti ma anche da parte del governo”.
E i voucher in agricoltura? I relatori dei nuovi emendamenti hanno ribadito “la piena agibilità ma precisando che non si può fare ricorso allo strumento nel caso in cui il titolare sia già un lavoratore iscritto nei relativi elenchi“.
Il lavoro intermittente sarà ancora possibile tramite chiamata, che potrà avvenire anche per sms, per gli under 25 e per gli over 55.
Michel Martone, viceministro del lavoro, ha anche confermato il prossimo sblocco dei bonus di produttività, e ha indicato come proficuo il confronto con i relatori. “E’ stato fatto un discorso importante, anche sulla contrattazione di secondo livello e incentivi a produttività. Da questo punto di vista la posizione e’ di ampio respiro, soprattutto in questo momento di crisi economica. Si tratta di una misura che rappresenta uno sforzo molto importante per gli incentivare il merito”.
Vera MORETTI