Il Cnf chiede a gran voce la legge sulla compensazione

Manca solo il decreto ministeriale per attuare la legge sulla compensazione tra debiti e crediti della Pubblica Amministrazione.
Per far tirare il fiato ad imprese e professionisti, occorre dunque che il Ministero dell’Economia provveda al più presto per far sì che il regolamento diventi attivo, soprattutto pensando ai due decreti per la certificazione dei debiti della Pa, già annunciati dal ministro Corrado Passera.

Il Consiglio nazionale forense ha richiesto l’applicazione della legge in una lettera inviata al ministro dell’Economia e delle finanze, perché, secondo il Cnf, i ritardi nei pagamenti da parte della Pubblica Amministrazione, stimati in ben 60 miliardi, e la pressione fiscale, giudicata eccessiva anche dalla Corte dei Conti, costituiscono per il mondo delle imprese e per quello delle professioni una “combinazione deleteria” per la ripresa del Paese.

La legge in questione, ovvero l’articolo 28 quater del Dpr 29 settembre 1973 n. 602, prevede per le imprese la possibilità di compensazione, previa certificazione, dei crediti vantati verso regioni, enti locali e enti del servizio sanitario nazionale, con le somme dovute a seguito di iscrizione a ruolo.

Antonio Damascelli, coordinatore della commissione per le problematiche tributarie del Cnf,   ha dichiarato “Oggi il ministro dello Sviluppo economico, Corrado Passera, ha annunciato l’adozione di due decreti per la certificazione dei debiti della pa in modo che siano cedibili pro solvendo dalle imprese alle banche. Tuttavia, se non si provvede ad emanare il regolamento per l’attuazione della compensazione previsto dal Dpr 602, il meccanismo della cessione pro solvendo appena varato dal decreto fiscale (n. 16/2012, ndr) sarà inattuabile”.

Le imprese, infatti, non possono certo sperare in una ripresa se ha sofferenze con Equitalia, e se la situazione non cambia, è difficile che arrivino liquidità tali da aiutare ad uscire dalla crisi.

Vera MORETTI