Riforma del lavoro, le criticità secondo i consulenti del lavoro

I consulenti del lavoro chiedono al Parlamento di intervenire su diversi punti della riforma del lavoro. Nello specifico, insistono su partite Iva, contratti a termine, lavoro a chiamata, lavoro accessorio, apprendistato, le cui norme devono essere riviste “per rendere quanto più efficace e produttivo il disegno di legge che mira a modificare sostanzialmente le regole poste a base del mondo del lavoro“, come si legge in una nota del Consiglio Nazionale dell’Ordine.

La presidente Marina Calderone ha sottolineato nei giorni scorsi alla Commissione Lavoro alcune delle criticità che dovrebbero trovare soluzione con il percorso parlamentare. In particolare, riguardo alle partite Iva, secondo Calderone “tutto ruota attorno al meccanismo di conversione automatica del rapporto, ‘salvo che sia fornita la prova contraria da parte del committente’, con un approccio che penalizza qualsiasi rapporto di lavoro diverso dal ‘tempo pieno e indeterminato’. Le distorsioni e gli illeciti si devono contrastare non con norme presuntive, ma con accertamenti effettivi che invertano l’onere della prova. Il mantenimento dell’articolato così come è pervenuto al Senato potrebbe comportare l’effetto perverso negativo per l’occupazione, con la perdita di centinaia di migliaia di posti di lavoro, scaturente dal timore di tali conversioni forzose“.

Davide SCHIOPPA