Come calcolare l’Imu sugli immobili di imprese non accatastati

di Vera MORETTI

L’Imu, la tassa che sta causando un gran putiferio nelle case di molti italiani, sta per arrivare, con la prima delle tre scadenze rateali previste.
A tale proposito, sono stati aggiornati con il decreto del 5 aprile 2012 del ministero dell’Economia e delle Finanze, i coefficienti per calcolare il valore degli immobili classificabili nel gruppo “D” non censiti al catasto, di proprietà delle imprese.

Il provvedimento, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dell’11 aprile, si rifà all’articolo 5, comma 3, del Dlgs 504/1992, secondo cui la base imponibile dei fabbricati, non iscritti in catasto e perciò senza rendita certa, interamente posseduti da imprese e distintamente contabilizzati, viene determinata ogni anno, fino all’attribuzione della rendita da parte dell’Agenzia del Territorio, applicando al valore che risulta dalle scritture contabili, al lordo delle quote di ammortamento, i coefficienti ministeriali definiti con apposito decreto.

Ecco di seguito la tabella dei moltiplicatori valida per il 2012:
per l’anno 2012 = 1,03; per l’anno 2011 = 1,07;
per l’anno 2010 = 1,09; per l’anno 2009 = 1,10;
per l’anno 2008 = 1,14; per l’anno 2007 = 1,18;
per l’anno 2006 = 1,21; per l’anno 2005 = 1,25;
per l’anno 2004 = 1,32; per l’anno 2003 = 1,36;
per l’anno 2002 = 1,41; per l’anno 2001 = 1,45;
per l’anno 2000 = 1,49; per l’anno 1999 = 1,52;
per l’anno 1998 = 1,54; per l’anno 1997 = 1,58;
per l’anno 1996 = 1,63; per l’anno 1995 = 1,68;
per l’anno 1994 = 1,73; per l’anno 1993 = 1,76;
per l’anno 1992 = 1,78; per l’anno 1991 = 1,81;
per l’anno 1990 = 1,90; per l’anno 1989 = 1,99;
per l’anno 1988 = 2,07; per l’anno 1987 = 2,25;
per l’anno 1986 = 2,42; per l’anno 1985 = 2,59;
per l’anno 1984 = 2,77; per l’anno 1983 = 2,94;
per l’anno 1982 e anni precedenti = 3,11.

La determinazione del valore calcolato sulla base delle scritture contabili non si applica ai fabbricati per i quali è stata richiesta, attraverso Docfa, la procedura automatica di classamento, che consente al contribuente di avanzare una proposta di rendita. Il valore indicato può essere utilizzato ai fini dell’imposta sugli immobili fino a quando non verrà attribuita la rendita definitiva.

La rendita proposta diviene definitiva se non rettificata dall’ufficio entro un anno dalla presentazione.