di Vera MORETTI
Il Consiglio nazionale dell’Ordine dei consulenti del lavoro fornisce chiarimenti circa gli effetti che le nuove addizionali Irpef regionali e comunali.
La nota dolente è che si faranno sentire sulle buste paga dei lavoratori dipendenti e sulle pensioni perché “lavoratori dipendenti e pensionati pagheranno il loro tributo al salvataggio del Paese”. E le buste paga saranno alleggerite a seconda della città in cui si pagano le tasse, anche se l’aumento delle addizionali regionali è uguale per tutti, ovvero dello 0,33%.
Gli scaglioni di reddito interessati sono pari a 20.000 euro, 40.000 euro e 60.000 euro e il calcolo è effettuato sullo stipendio lordo annuo.
In ciascuna provincia e per ciascuno scaglione di reddito, sono stati fatti i confronti con i singoli prelievi che sono con segno positivo (maggiore prelievo) e automaticamente è stato messo in evidenza quanto diminuisce il netto in busta (con segno negativo).
Con questo metodo, emerge che nel Lazio il netto in busta paga scende di 86 euro su un reddito di 20mila euro l’anno, di 172 su 40mila e di 258 su 60mila. In Lombardia, il netto diminuisce di 65,48 euro per il primo scaglione, di 210,46 per il secondo e di 316,46 per il terzo. In Puglia, la perdita è, rispettivamente, di 126 euro, 276 e 442 euro. La situazione è uguale per coloro che abitano in Friuli Venezia Giulia, Veneto, Emilia Romagna, Campania, Sicilia: si perdono 66 euro su 20mila annui, 132 euro su 40mila e 198 euro su 60mila.