Al preconsiglio dei Ministri di martedì scorso è stata presentata la bozza del disegno di legge delega per la riforma fiscale. Il testo contiene 17 articoli ed con l’articolo 2 rubricato “Revisione del catasto dei fabbricati” viene definita la delega al Governo per l’attuazione della revisione del Catasto.
Nella relazione illustrativa della bozza di disegno di legge viene spiegato che: “Il decreto Salva Italia ha operato un aumento automatico e indifferenziato delle rendite catastali dei fabbricati ai soli fini dell’imposta patrimoniale (IMU). Ciò costituiva l’unica possibilità di avvicinare in media tali valori a quelli di mercato in tempi rapidi, per allineare l’incidenza del prelievo sulla proprietà immobiliare ai livelli europei. Il prezzo è stato però un aumento anche delle sperequazioni esistenti”.
La soluzione prospettata dal Governo è quella di mantenere invariato il carico tributario, ripartendolo però diversamente per cancellare o ridurre le sperequazioni.
Al fine di migliorare i livelli di equità, perequazione, trasparenza e qualità delle informazioni nel settore immobiliare, il Governo è, dunque, delegato ad attuare la revisione del catasto in collaborazione con i Comuni ed a ciascuna unità immobiliare verrà attribuito il relativo valore patrimoniale e la rendita, in riferimento ai rispettivi valori medi ordinari espressi dal mercato in un arco temporale di tre anni, alla definizione degli ambiti territoriali del mercato immobiliare, alla rideterminazione delle destinazioni d’uso ordinarie e speciali ed alla determinazione del valore medio orsinario.
Il nuovo Fisco immobiliare sarà progettato per cancellare le vecchie rendite in quanto l’attuale classificazione degli immobili e l’articolazione in vani finisce per attribuire caratteristiche fiscali diverse a unità immobiliari simili fra loro.
La nuova unità di misura sarà il metro quadrato, intorno al quale ruoterà tutto il nuovo sistema di calcolo.
La delega pone al Governo l’obiettivo ambizioso di introdurre una distinzione effettiva fra rendita e valore, superando il sistema che oggi individua il valore fiscale moltiplicando in modo lineare le rendite. Con il nuovo Catasto verranno modificati, certamente, gli attuali classamenti, che in taluni casi considerano «fabbricati rurali» quelle che oggi sono lussuose ville o «abitazioni popolari» quegli appartamenti oggi di prestigio nei centri storici.
Fonte: lavoripubblici.it