L’avvocatura chiede revisione della riforma forense

di Vera MORETTI

Sarà proposta una revisione della proposta di legge che riguarda la riforma della professione forense e sarà presentata per ribadire la specificità dell’avvocatura e la sua funzione costituzionale di tutela dei diritti dei cittadini.

Questo intervento è stato stabilito direttamente dal Congresso straordinario dell’avvocatura, poiché dall’assise dell’avvocatura (oltre 2000 legali) è arrivato un netto rifiuto ai progetti governativi di “liberalizzazione” della professione, attuati con regolamenti ministeriali sottratti al controllo del parlamento.
Per questo il Congresso ha affidato il mandato ai vertici dell’avvocatura, per sostenere la proposta di legge già approvata dal Senato ed ora all’esame della commissione giustizia della camera e per lavorare ad alcune sue modifiche tenendo conto delle novità legislative intervenute da agosto ad oggi, ultima delle quali è il decreto Cresci-Italia.

Il vicepresidente del Cnf Ubaldo Perfetti ha dichiarato: “Dal Congresso viene un forte invito all’unità in un momento in cui l’avvocatura deve fronteggiare la iniziative governative che con l’uso ideologico del diritto comunitario e del’emergenza economica pretenderebbero di mortificare la funzione dell’avvocatura, asservendola a una logica mercantile. L’avvocatura coralmente a detto no: i diritti non sono merce”.