Ecco una delle cose che, da sempre, fanno imbestialire gli italiani automuniti, siano essi gente che guida per lavoro o per necessità: l’asimmetricità dell’andamento dell’assicurazione Rc auto. Ovvero… Perché devo faticosamente scalare le classi di merito dell’Rc auto una dopo l’altra, anno dopo anno, con un premio che si abbassa a ritmi ridicoli man mano che la classe migliora (a volte nemmeno si abbassa, anzi, aumenta magari di 3-4 euro…) e poi, appena ho la sventura di provocare un piccolo sinistro, quasi sempre per distrazione più che per dolo, mi ritrovo in un lampo su di 2 classi e con il premio aumentato di decine di euro? E allora sotto di nuovo, anno dopo anno, a riscalare la montagna della mia Rc, sperando di evitare sinistri ma con la minaccia della classe di merito sempre pendente sulla testa. Se l’auto viene rubata o s’incendia? Ah, i tempi biblici per il rimborso…
A questo e ad altro ha messo mano il pacchetto delle liberalizzazioni approvato ieri. Intanto, l’aggiornamento dei premi assicurativi scatterà “automaticamente” ogni anno nel caso in cui i guidatori non abbiano avuto incidenti e debbano pagare tariffe più basse. Poi, sarà più veloce ottenere il risarcimento per il furto e l’incendio da parte delle assicurazioni. Piccole cose, ma già qualcosa.
Ora chiediamo a Monti: d’accordo liberalizzare, ma perché su alcuni aspetti il governo non ha dimostrato la stessa decisione e il medesimo coraggio che su altri? Tornando proprio all’Rc, per esempio, perché il perverso meccanismo per cui la compagnia ha il diritto di abbuonarmi una classe all’anno se sono buono e di castigarmi appioppandomene due se ho la sfiga di provocare un sinistro, magari dopo 20 anni di patente immacolata? Perché non intervenire anche su aspetti che, proprio perché hanno giustificazioni e meccanismi ormai incomprensibili a un’opinione pubblica matura, meritano di essere cambiati? Ah, già… perché tanto paga Pantalone. Ossia noi tutti, cittadini-sudditi.