di Vera MORETTI
Attilio Befera, direttore dell’Agenzia delle Entrate, e Vincenzo Busa, direttore centrale Affari legali e contenzioso, hanno presentato la Mediazione tributaria, ovvero l’istituto che permetterà di risolvere le controversie fiscali sino a 20mila euro in modo più semplice.
Befera ha infatti confermato che “la mediazione è diretta ad alleggerire il lavoro delle Commissioni tributarie che, per effetto della riduzione del numero delle controversie, potranno dedicare più tempo e più attenzione alle cause di maggior valore. Le liti che potenzialmente si possono chiudere grazie al nuovo istituto, senza impegnarsi in defatiganti contenziosi, sono più di 110mila, il 66% del contenzioso”.
Solo nell’anno scorso sono stati 170.043 i ricorsi presentati alle Commissioni tributarie, di cui 113.253 (il 66,5%) potenzialmente mediabili. Nonostante l’elevato numero di controversie, nel 2011 l’Agenzia delle Entrate ha aumentato l’indice di vittoria per valore, che ha raggiunto il 73,5% , che significa che, per ogni 100 euro di controversia, l’Agenzia ne porta a casa 73,5.
La mediazione non solo snellirà il lavoro delle Commissioni tributarie, ma porterà notevoli vantaggi agli utenti: tempi certi per ottenere una decisione dell’Agenzia e una riduzione delle sanzioni quando la mediazione si chiude positivamente con un accordo in primis.
Se la mediazione si conclude positivamente, viene sottoscritto un accordo, con la riduzione delle sanzioni al 40%, sia nell’ipotesi di una rideterminazione della pretesa, sia nel caso in cui venga confermato integralmente il tributo contestato dall’Amministrazione finanziaria.
La mediazione finanziaria ha carattere generale, perché opera in relazione a tutti gli atti impugnabili emessi dall’Agenzia delle Entrate, e obbligatorio, perché il contribuente che intende proporre ricorso è tenuto a presentare preventivamente l’istanza di mediazione, pena l’inammissibilità del ricorso stesso.