Come cambia l’Italia lavorativa

di Vera MORETTI

Bankitalia, grazie ad uno studio relativo alle opportunità di lavoro in Italia, fa sapere che nel nostro Paese le professioni in calo riguardano artigiani, insegnanti, impiegati ed operai, mentre salgono imprenditori, manager e professionisti nei settori tecnici ed intellettuali.

A commentare questi dati, tra gli altri, è stato Tiziano Treu, ex ministro e senatore del Pd, il quale, a proposito di lavoro, ha fatto riferimento alla flexsecurity di Marco Biagi, che prevedeva la gestione di lavoro temporaneo e part time attraverso la contrattazione, oltre alla necessità di un apprendistato per imparare un mestiere.

La situazione italiana attuale è espressione di una flexsecurity monca, perché priva di ammortizzatori e servizi all’impiego, con la conseguente esclusione dei giovani dal mondo del lavoro. Così, quindi, viene spiegato da Treu l’inversione di tendenza di alcune professioni storiche ma, ahimè, senza più ricambio generazionale.

La riforma del lavoro, quindi, è sempre più basilare, come confermato anche dall’ex ministro del lavoro Maurizio Sacconi. Quest’ultimo ha anche annunciato, per il 26 marzo prossimo, una conferenza nazionale del Pdlcon lo scopo di incoraggiare e sostenere l’attuazione delle politiche ormai da tempo annunciate dal Governo e sollecitate da tutte le istituzioni sovranazionali. Discuteremo in particolare dei modi con cui conciliare diritti e doveri nel lavoro, sicurezza dei lavoratori e competitività delle imprese, maggiore produttività e migliore salario“.

Se si raggiungerà un accordo costruttivo, sarà solo con l’unione di tutte le forze