di Vera MORETTI
Le piccole e medie imprese sarde guardano lontano e, per conquistare i mercati esteri, riceveranno incentivi per un totale di 4 milioni di euro messi a disposizione attraverso bandi di concorso che partiranno a breve.
Entro il mese di marzo, infatti, uscirà il primo che prevede voucher da 2 ai 10 mila euro, per un massimo di 10 mila euro ad impresa per aziende impegnate, tra gli altri, nei settori agroalimentare, energia e manifatturiero ed edilizia abitativa.
Obiettivo principale è aiutare le imprese negli aspetti riguardanti aspetto promozionale e di aggregazione, indispensabili se si pensa ad un’espansione verso altri mercati.
Delfina Spiga, direttore ai Servizi Affari generali e promozione dello sviluppo industriale dell’assessorato regionale all’Industria, ha infatti annunciato: “A maggio è prevista una missione in Brasile a cui hanno fatto richiesta di partecipazione 35 imprese sarde“, occasione imperdibile alla quale non è possibile farsi trovare impreparati.
Inoltre, entro il mese di aprile saranno pubblicati altri due bandi che offriranno agli imprenditori contributi a fondo perduto fino al 50% delle spese e, per avvantaggiarli, oltre agli incentivi, verrà aperto lo sportello Sprint Sardegna.
Di cosa si tratta? In pratica, è uno strumento ad hoc per promuovere lo sviluppo degli scambi e l’internazionalizzazione del sistema imprenditoriale regionale, ma anche per agevolare l’accesso ai servizi assicurativi e finanziari.
L’idea di questo sportello è nata perché è emersa una effettiva mancanza di finanziamenti e informazione, confermata anche da Anna Maria Forte vice direttore generale politiche di internazionalizzazione e promozione scambi del ministero dello Sviluppo Economico: “Vogliamo capire le esigenze delle imprese attraverso il sistema camerale in modo da fare bandi mirati. Ma non esistono solo gli incentivi regionali. Ci troviamo in un sistema economico in recessione, l’ancora di salvezza è l’export“.
Nonostante la crisi, infatti, le esportazioni sono aumentate del 9,5% verso i paesi dell’Unione europea e del 14,9% fuori dall’Unione, dove India, Cina e Russia la fanno da padroni. Segnale che il Made in Italy piace anche al di fuori della moda.
I bandi sono disponibili sul sito Sviluppoeconomico.gov.it nella sezione internazionalizzazione.