di Vera MORETTI
Il Ministero dello Sviluppo economico mette a disposizione delle piccole e medie imprese, che propongono innovazioni per quanto riguarda il design industriale, il Fondo nazionale per l’innovazione.
Firmatarie della convenzione sono UniCredit e Mediocredito Italiano del gruppo Intesa Sanpaolo che complessivamente dovrebbero mettere in campo finanziamenti per circa 75 milioni.
A beneficiare dei finanziamenti sarà chi proporrà progetti innovativi basati sullo sfruttamento industriale di disegni e modelli di cui la Pmi abbia la disponibilità anche come licenza d’uso.
L’importo massimo concesso sarà di 3 milioni di euro, con durata fino a 10 anni, in assenza di garanzia personale o reale richiesta all’impresa.
Le spese considerate ammissibili saranno quelle per investimenti in attivi materiali ed immateriali, in servizi di consulenza e per l’acquisizione, se necessaria, del disegno o modello, purchè avvenga all’interno di un progetto aziendale di valorizzazione del,a proprietà industriale.
Gabriele Puccini, country chairman Italy di Unicredit, ha dichiarato: “Si tratta di uno strumento unico nel panorama europeo, un bond sostenuto da una cartolarizzazione sintetica delle garanzie finanziata direttamente dalla Pubblica amministrazione. L’adesione attraverso quest’operazione al Fondo conferma che l’innovazione resta tra gli assi portanti del nostro piano industriale“.
Le linee già attive sono Mutuo modelli e design di UniCredit e Nova+Fni di Intesa Sanpaolo attraverso Mediocredito italiano.
Carlo Stocchetti, direttore generale di Mediocredito italiano, ha affermato: “potremo sfruttare al meglio le strutture specialistiche presidiate da ingegneri, tecnici ed esperti di contabilità industriale, in grado di analizzare i progetti presentati dalle imprese da un punto di vista tecnico-industriale, a complemento della tradizionale analisi di merito di credito“.
Il Fondo del ministero dello Sviluppo economico prevede che la valutazione dei progetti innovativi avvenga, in via preferenziale, utilizzando la metodologia condivisa con Abi, Confindustria e Conferenza dei rettori universitari, Cnr, Adi e Ordine dei consulenti in proprietà industriale e firmata con un accordo al dicastero di via Veneto nell’ottobre del 2008.
Per ora, è partita solo la linea dedicata allo sfruttamento di disegni e modelli, nei prossimi mesi sarà la volta di quella riservata ai brevetti.