“Ciascuna categoria si lamenta. Io penso che qualche lamentela degli avvocati non sia del tutto infondata. Ma saranno l’aula e le commissioni ad affrontare la questione”. Con queste parole, il presidente del Senato Renato Schifani, ha espresso il suo interesse e il suo personale impegno in materia di liberalizzazioni e avvocatura.
Interessamento che è stato ben accolto e apprezzato dal Consiglio Nazionale forense, che, tramite il presidente Guido Alpa, riconosce come il presidente Schifani abbia manifestato grande attenzione alle ragioni di critica da parte dell’avvocatura riguardo alle previsioni normative in tema di riforma della professione.
Il CNF approva l’orientamento di Schifani nell’indicare il Parlamento come sede naturale dove discutere delle riforme della giustizia e della professione forense, dal momento che esse coinvolgono in prima persona tutti i cittadini e i loro diritti.
Grandi aspettative dunque da parte del Consiglio Nazionale Forense sul prossimo dibattito in Parlamento che dovrà discutere del decreto Cresci-Italia. Gli avvocati del consiglio si augurano che il confronto sia proficuo e costruttivo, e arrivi a soluzioni in grado di tenere conto sia delle ragioni economiche del Paese, che dell’ effettiva tutela dei diritti del singolo cittadino.