Si chiama Foreign Account Tax Compliance Act (FATCA) e ha riunito intorno un tavolo ben 6 Paesi: Italia, Francia, Germania, Spagna, Regno Unito e Stati Uniti. Si tratta della nuova normativa volta alla definizione di un approccio Intergovernativo per supportare e migliorare la Compliance Fiscale Internazionale.
In poche parole, la caccia all’evasione diventa intercontinentale. Lo scopo della FACTA è di attuare un approccio comune volto a “favorire la compliance fiscale internazionale e facilitare l’applicazione della legislazione fiscale a beneficio di entrambe le parti (i Paesi ndr )coinvolte”.
Il FACTA è già in vigore negli Stati Uniti dal 18 marzo del 2010, è solo dal 2012 che il Ministero dell’Economia e delle Finanze italiano ha annunciato la volontà, insieme agli altri Paesi europei, di aderire al FACTA, con lo scopo di “intensificare la lotta all’evasione fiscale internazionale”.
Dopo lo spesometro, il redditometro, in arrivo a giugno, e il nuovo database Serpico , l’Italia si mette in prima nella lotta all’evasione fiscale grazie all’accesso alla Foreign Account Tax Compliance Act, che permetterà allo Stato di ottenere la comunicazione delle informazioni da parte delle istituzioni finanziarie estere (Foreign Financial Institutions – FFIs), in relazione a conti correnti esteri, fondi di investimento e movimenti bancari.
L’ approccio intergovernativo adottato dagli Usa permetterà dunque ai 6 Paesi dell’Europa di dare il via ad uno “scambio automatico di informazioni in due direzioni”, ovvero da e verso gli Stati Uniti e l’Europa. In particolare, non sfuggiranno all’occhio vigile del fisco i conti aperti dai cittadini europei negli istituti finanziari statunitensi.
Grazie al FACTA, Italia, Francia, Germania, Spagna, Regno Unito e Stati Uniti si sono poi impegnati a collaborare sul lungo termine allo scopo di lavorare al raggiungimento di standard comuni in materia di obblighi dichiarativi e di due diligence.