Si avvicina la messa a punto del decreto fiscale da parte del Governo. Un dl la cui bozza è all’esame del preconsiglio, ma dalla quale traspare già una ispirazione di base che potremmo definire di civiltà fiscale: i proventi della lotta all’evasione dal 2014 saranno infatti in parte destinati “a misure anche non strutturali di sostegno del reddito di soggetti appartenenti alle fasce di reddito più basse, con riferimento all’incremento delle detrazioni fiscali per i familiari a carico“. Un altro modo per dire: abbassare l’Irpef.
Il calo delle tasse, “a decorrere dall’anno 2014“, anno successivo al pareggio di bilancio, è legato al maggior gettito della lotta all’evasione realizzata nel 2012-13 e sarà condizionato comunque al “rispetto degli obiettivi di finanza pubblica“. Un bel cambiamento da quanto previsto nelle manovre del precedente governo, che si sono succedute tra agosto e novembre, che mettevano i proventi della lotta all’evasione come voce ex ante, in maniera piuttosto aleatoria. Del tipo: visto che dalla lotta all’evasione incasseremo X, questo X lo useremo per abbattere le tasse. Sì, ma chi mi garantiva che l’introito sarebbe stato effettivamente X e non meno? Ecco perché legare l’abbattimento delle tasse comunque al “rispetto degli obiettivi di finanza pubblica” dà maggiori garanzie. Comunque, ecco i punti salienti del nuovo dl.
FUGHE DEI CAPITALI – Aumenta di sei volte la sanzione per chi esporta illegalmente capitali all’estero: dal 5% al 30%, sulla somma eccedente il limite di valuta esportabile.
LISTE SELETTIVE DEGLI EVASORI – Secondo la bozza, “l’Agenzia delle entrate elabora, nell’ambito della propria attività di pianificazione degli accertamenti, liste selettive di contribuenti, i quali siano stati ripetutamente segnalati in forma non anonima all’Agenzia stessa o al Corpo della Guardia di Finanza in ordine alla violazione dell’obbligo di emissione della ricevuta fiscale o dello scontrino fiscale, ovvero del documento certificativo dei corrispettivi”.
SCOMMESSE ILLEGALI – Per combattere i giochi illegali e l’evasione nel settore gli ispettori dei Monopoli potranno sedersi al tavolo verde. La bozza del dl fissa infatti in 100mila euro all’anno la dotazione di “un fondo destinato alle operazioni di gioco a fini di controllo”.
5XMILLE – Secondo la bozza, “a decorrere dall’esercizio finanziario 2012 possono partecipare al riparto del 5 per mille dell’imposta sul reddito delle persone fisiche gli enti che pur non avendo assolto in tutto o in parte, entro i termini di scadenza, agli adempimenti richiesti per l’ammissione al contributo, abbiano i requisiti sostanziali richiesti dalle norme di riferimento; presentino le domande di iscrizione e provvedano alle successive integrazioni documentali entro il 30 settembre”.
REINTRODUZIONE DELL’ELENCO CLIENTI-FORNITORI – Secondo la bozza, “l’obbligo di comunicazione delle operazioni rilevanti ai fini dell’Iva per le quali è previsto l’obbligo di emissione della fattura è assolto con la trasmissione, per ciascun cliente e fornitore, dell’importo di tutte le operazioni attive e passive effettuate. Per le operazioni per le quali non è previsto l’obbligo di emissione della fattura la comunicazione deve essere effettuata qualora le operazioni siano di importo non inferiore ad euro 3.600, comprensivo dell’Iva”.
NESSUNA ISCRIZIONE A RUOLO PER I MINI-DEBITI – “A decorrere dal 1° luglio 2012, non si procede all’accertamento, all’iscrizione a ruolo e alla riscossione dei crediti relativi ai tributi erariali, regionali e locali, qualora l’ammontare dovuto, comprensivo di sanzioni amministrative e interessi, non superi, per ciascun credito, l’importo di euro 30, con riferimento ad ogni periodo d’imposta. La disposizione non si applica qualora il credito derivi da ripetuta violazione degli obblighi di versamento relativi ad un medesimo tributo”.
NON DOMICILIO IN ATTI AMMINISTRAZIONE – Prevista l'”eliminazione dell’obbligo di chiedere l’indicazione del domicilio fiscale negli atti presentati all’Amministrazione finanziaria”.
POSSIBILITA’ DI RATE FLESSIBILI PER I DEBITI FISCALI – “Il debitore può chiedere che il piano di rateazione” dei debiti fiscali “preveda, in luogo di rate costanti, rate variabili di importo crescente per ciascun anno”.