Italiani consumatori? Forse un tempo, ora molto meno. La conferma viene ancora una volta dall‘indicatore dei Consumi Confcommercio (ICC), che a dicembre 2011 è rimasto fermo in termini tendenziali ed è aumentato dello 0,3% rispetto a novembre.
Secondo l’Ufficio Studi Confcommercio, questi sono dati che “appaiono meno negativi se confrontati con quelli dei mesi precedenti e vanno letti con estrema cautela“. Nella media del 2011 l’indicatore è sceso dello 0,4%. In termini di media mobile destagionalizzata a tre mesi il dato segna un’ulteriore flessione. La tenuta della domanda “sembra riflettere più il tentativo delle famiglie di tenere invariato il livello dei consumi in un periodo come quello delle festività di fine anno, che un’inversione di tendenza“, sostiene l’Ufficio Studi Confcommercio.
L’ICC a gennaio indica un aumento dell’1,5% della domanda di servizi e una riduzione della spesa per i beni (-0,3%). Si evidenzia un deterioramento della domanda per quasi tutte le macrofunzioni di spesa che compongono il paniere dell’ICC. Fanno eccezione i consumi per i beni e i servizi per le comunicazioni (+9,4), la cui domanda continua ad essere sostenuta quasi esclusivamente dalla componente relativa ai beni per l’ICT domestico. Particolarmente negativa, anche a dicembre, la dinamica relativa alla domanda per i beni e servizi per la mobilità (-6,6%). Situazioni di forte difficoltà si sono registrate per la domanda di beni e servizi per la casa (-3,5%), tra i quali mobili ed elettrodomestici continuano a segnalare un netto ridimensionamento, e per alimentare, bevande e tabacchi (-2,4). Riguardo alle spese per i beni e servizi ricreativi si segna una diminuzione (-1,7%), fatta eccezione per giochi, lotterie e scommesse.
In termini di dinamiche congiunturali, il miglioramento registrato nell’ultimo mese del 2011 non ha consentito di recuperare quanto perso nei mesi precedenti. Si ha una moderata crescita della domanda sia per i servizi (+0,2%) che per i beni (+0,3%). La contenuta tendenza al recupero ha interessato quasi tutte le macro funzioni di spesa con l’unica eccezione della domanda per l’abbigliamento e le calzature (-0,7%). Il miglioramento più significativo si è registrato per i beni e servizi per la mobilità (+1,4%), che ha determinato un minimo recupero rispetto al segno meno che han caratterizzato quasi tutto il 2011. In moderata crescita anche i consumi per gli alimentari e le bevande (+0,2%), fenomeno su cui paiono pesare le spese per le festività di fine anno più che una modifica nei comportamenti.
Resta comunque la sensazione che a dicembre non si sia avuto alcun crollo della domanda da parte delle famiglie, che manifestano ancora importanti segnali di tenuta della propensione al consumo. Per quanto riguarda i prezzi, per febbraio viene stimata una variazione congiunturale dello 0,3% dell’indice dei prezzi al consumo. un dato che porterebbe a una stabilizzazione del tasso tendenziale al 3,2%, analogamente a quello registrato a gennaio.