Riccardo Alemanno, Presidente dell’Istituto Nazionale Tributaristi (INT), ha inviato al Presidente del Consiglio Mario Monti, al Vice Ministro dell’Economia Vittorio Grilli ed al Sottosegretario Vieri Ceriani una lettera nella quale esprime il proprio compiacimento circa la delega fiscale nella quale il Governo disporrà che le maggiori entrate tributarie recuperate attraverso la lotta all’evasione andranno a ridurre la pressione fiscale.
Così Riccardo Alemanno: “…Riuscire a concretizzare una situazione premiante per i cittadini attraverso i proventi recuperati all’evasione, creerebbe nell’opinione pubblica il più efficace degli spot anti-evasori, zittendo coloro che, alcuni per sfiducia altri strumentalmente, indicano nel recupero dall’evasione solo un ulteriore “regalo” alla spesa pubblica e quindi agli sprechi.”
Ma il Presidente dell’Istituto Nazionale Tributaristi sottolinea che oltre alla pressione fiscale sarebbe necessario un incremento delle detrazioni per i famigliari a carico: ” Ho sempre sostenuto, anche nell’ambito degli interventi al Tavolo di riforma fiscale, che la giusta lotta all’evasione avrà ancora più credibilità quando una parte dei proventi fossero stati destinati, ad esempio, alla riduzione delle aliquote fiscali o all’incremento delle detrazioni per i famigliari a carico.”
Dall’INT però oltre alle richieste anche una proposta per reperire ulteriori risorse immediate a carico dei soggetti a cui sia stata accertata la sottrazione di imponibile alla tassazione: “Un contributo strutturale da calcolarsi sugli imponibili recuperati (in via definitiva) che si dovrebbe implementare con l’incremento della lotta all’evasione, contributo da destinarsi unicamente all’aumento delle detrazioni per i figli e famigliari a carico, poiché se da un lato le spese per i famigliari a carico saranno indice di maggior reddito, stando alle indicazioni del nuovo redditometro, dall’altro le detrazioni dovrebbero essere coerenti ed adeguate alle spese effettivamente sostenute e quindi devono essere incrementate perché attualmente, soprattutto quelle per i figli a carico sono semplicemente risibili.”
Nella parte finale della lettera una bozza di schema operativo su come recuperare il gettito, già proposto in passato dall’INT: Si potrebbe pertanto prevedere un contributo di solidarietà, a regime, da applicarsi agli accertamenti definitivi, calcolato sulla base degli imponibili evasi dalle persone fisiche e giuridiche. Una somma da riscuotere con le imposte e le sanzioni, da calcolarsi ad esempio su uno schema similare al seguente: sino a 2.000,00 euro di maggior imponibile contributo di euro 100 – da 2001 a 5.000 contr. di 200 – da 5.001 a 10.000 contr. di 400 – da 10.001 a 20.000 – contr. di 700 – da 20.001 a 30.000 contr. di 1.000 – da 30.001 a50.000 contr. di 1.500 e poi a seguire con ulteriori fasce di maggior imponibile accertato e di contributo. Oppure si potrebbero prevedere percentuali variabili dal 3% all’1% sempre sugli imponibili recuperati in modo definitivo e certo.
Così la conclusione di Alemanno: ” Sarebbe la prima volta, Signor Presidente, che la solidarietà non andrebbe a carico di chi già le imposte le paga permettendo allo Stato di avere gli strumenti finanziari per garantire gli interventi sociali, ma sarebbe a carico di chi, volutamente o distrattamente, ha omesso il pagamento delle imposte. Un atto di equità e di giustizia anche nei confronti dei contribuenti corretti.”