di Vera MORETTI
Una volta si diceva che “l’Epifania tutte le feste si porta via” e, in concomitanza con l’archiviazione di alberi di Natale, decorazioni e presepi, che per un anno tornavano a riposare in soffitta, si dava il via alla stagione dei saldi invernali.
Ma ora, complice un’annata disastrosa e una crisi che ha pesantemente condizionato le spese degli italiani, i negozianti stanno già disfacendo palle ed addobbi dalle loro vetrine per lasciare spazio ad enormi insegne che non lasciano dubbi: i saldi non aspettano la Befana, ma giocano d‘anticipo.
Ad inaugurare la stagione dei ribassi è stata la Sicilia, dove da ieri è possibile acquistare prodotti scontati, ma sarà presto seguita da tutte le altre regioni dal 5 gennaio. Ad eccezione di Molise ed Alto Adige, che daranno il via agli sconti “solo” il 7 e la Valle D’Aosta, che aspetterà fino al 10 gennaio, quando anche gli ultimi turisti se ne saranno andati.
Giorno più, giorno meno, comunque, la stagione di promozioni e ribassi è arrivata, e con essa la speranza, da parte degli acquirenti, di potersi aggiudicare ciò che era stato accantonato ad un prezzo favorevole.
Le stime rese note dall’Ufficio Studi di Confcommercio parlano di 403 Euro che ogni famiglia spenderà per capi di abbigliamento ed accessori, per un totale di 6,1 miliardi di Euro, pari al 18% del fatturato annuo del settore. La media, dunque, dovrebbe essere di 168 Euro a persona, che viene accolta con ottimismo da parte delle associazioni consumatori e con sfiducia da parte dei commercianti, perché la situazione economica si rifletterà, anche in questo caso, sulle spese degli italiani.
Più pessimista è il Codacons, che prevede, per questa stagione, un flop clamoroso con il 40% delle famiglie in grado di spendere, e comunque con un budget ridotto all’osso, per una spesa totale di 11 Euro pro capite. Se ciò dovesse corrispondere a realtà, le vendite registrerebbero un calo del 30% rispetto ai precedenti saldi invernali.
Stessa “fumata nera” arriva da Federcosumatori e Adusbef che stimano una spesa complessiva di 2,4 miliardi di euro, con una spesa di 223 Euro a famiglia.
Insomma, la stagione appena inaugurata rischia di rappresentare una vera e propria Caporetto per i commercianti, e di conseguenza per l’economia nazionale.
E c’è chi dice che una delle cause di questa stagione negativa sia la scelta di inaugurare la stagione dei saldi solo con il nuovo anno e non, come avviene in paesi come Stati Uniti ed Inghilterra, a ridosso o subito dopo Natale.
Lillo Vizzini, di Federconsumatori, ha infatti affermato: “Anticipare le vendite a saldo, come avvenuto in molte città a livello internazionale, avrebbe sicuramente aiutato a registrare un andamento delle vendite meno disastroso. Credo sia venuto il momento di rivedere le norme sui saldi e le vendite promozionali”.
Le associazioni dei consumatori, inoltre, mettono in guardia gli acquirenti sulle “truffe” nelle quali si potrebbe incappare, e si rivolgono soprattutto a chi, preso dalla foga dello shopping, potrebbe essere un bersaglio perfetto. A questo proposito, infatti, si ricorda di diffidare degli sconti superiori al 60%, non comprare capi che non possono essere provati e di far valere il diritto di pagare con carte di credito e bancomat in tutti i negozi in possesso del Pos.
La regola d’oro, comunque, rimane quella di “verificare, prima della partenza ufficiale dei saldi, il prezzo pieno del prodotto che si intende acquistare. Solo in questo modo sarà possibile valutare la reale convenienza dell’acquisto e combattere le furbate di qualche commerciante scorretto”, aggiunge Vizzini.
In conclusione, dunque, possiamo dire che la speranza è l’ultima a morire, e, finché la stagione non sarà partita ufficialmente e non sarà possibile fare una stima reale circa l’andamento delle vendite, si fa affidamento sui prezzi, che con i saldi diventano davvero vantaggiosi, e sul freddo, che finora si è fatto attendere, per incoraggiare gli acquirenti a comprare più di quanto ci si aspetta.
Se il Natale non è riuscito a “compiere il miracolo”, riusciranno i saldi ad evitare la caduta libera verso la quale le vendite stanno precipitando?
Ecco, di seguito, il calendario della stagione dei saldi regione per regione:
- ABRUZZO: dal 5 gennaio al 4 marzo;
- BASILICATA: dal 2 gennaio al 2 marzo;
- CALABRIA: dal 5 gennaio al 28 febbraio;
- CAMPANIA: dal 5 gennaio per 90 giorni;
- EMILIA ROMAGNA: dal 5 gennaio per 60 giorni;
- FRIULI VENEZIA GIULIA: dal 5 gennaio al 31 marzo;
- LAZIO: dal 5 gennaio al 15 febbraio;
- LIGURIA: dal 5 gennaio al 18 febbraio;
- LOMBARDIA: dal 5 gennaio per 60 giorni;
- MARCHE: dal 5 gennaio all’1 marzo;
- MOLISE: dal 7 gennaio per 60 giorni;
- PIEMONTE: dal 5 gennaio per 8 settimane;
- PUGLIA: dal 5 gennaio al 28 febbraio;
- SARDEGNA: dal 5 gennaio per 60 giorni;
- SICILIA: dal 2 gennaio al 15 marzo;
- TOSCANA: dal 5 gennaio per 60 giorni;
- UMBRIA: dal 5 gennaio per 60 giorni;
- VALLE D’AOSTA: dal 10 gennaio al 31 marzo;
- VENETO: dal 5 gennaio al 28 febbraio;
- BOLZANO e provincia: dal 7 gennaio al 18 febbraio.