di Giulia DONDONI
I contributi previdenziali per i lavoratori che hanno un contratto di apprendistato saranno assolti per tre anni per le imprese che si trovano in Italia.
Si tratta di una misura che sarà valida fino al 2016, e che non farà altro che applicare le norme previste dalla Legge di stabilità n. 183 del 2011, vale a dire agevolazioni per le imprese che puntano sui giovani che hanno tra i 15 e i 29 anni.
Sono quattro i contratti attivabili: apprendistato per la qualifica, apprendistato professionalizzante, apprendistato di alta formazione e apprendistato di riqualificazione.
Il primo, l’apprendistato per la qualifica, è rivolto soltanto ai lavoratori di età compresa tra i 15 e 25 anni, i quali assolvono all’obbligo di istruzione o per il conseguimento del diploma professionale per una durata massima di quattro anni.
Il periodo formativo del contratto di apprendistato professionalizzante, giovani tra i 18 e 29 anni dove la formazione viene svolta dall’azienda, viene calcolato in base alla qualifica da conseguire: massimo 3 anni per le aziende non artigiane, 5 per quelle artigiane.
Per quanto riguarda l’apprendistato di alta formazione (18 e 29 anni), si pone l’obiettivo di raggiungere un diploma di istruzione secondaria superiore, di titoli di studio universitari o di alta formazione.
Il tanto atteso apprendistato per la riqualificazione dei lavoratori in mobilità espulsi dai processi produttivi, con un regime agevolato e un incentivo, in caso di conferma al termine del rapporto, del 50 per cento delle indennità di mobilità non percepite dal lavoratore.