La manovra appena presentata dal Governo Monti per sanare i conti pubblici prevede, come tutti ormai sanno, anche l’aumento dell’Ici. In particolare, si ritornerà a pagare la tassa sulla prima casa, con una rivalutazione delle rendite catastali.
Cosa comporterà questo, in concreto? Si assisterà ad un‘eliminazione di agevolazioni a favore di beni primari, come è la prima casa, inoltre verrà aumentata la base imponibile attraverso la rivalutazione delle rendite e sarà introdotta una tassa patrimoniale.
Considerando come sarebbe stata accolta questa notizia, Mario Monti ha promesso che parte di questi soldi serviranno per diminuire le tasse ai lavoratori, pertanto prenderà con una mano e restituirà con l’altra.
Ad essere colpiti, infatti, saranno tutti, e non solo i “ricchi”, dal momento che essere proprietario di una casa non significa necessariamente essere benestante, anche perché, nella maggior parte dei casi, non si tratta di regge ma di normali appartamenti sui quali pende un mutuo pluridecennale.
Sembra però che la reintroduzione dell’Ici non sarà uguale per tutti ma terrà conto di elementi personali quali il reddito, il numero dei componenti della famiglia, la presenza di disabili e anziani.
La rivalutazione delle rendite dovrebbe attuarsi mediante l’aumento dell’attuale aliquota di rivalutazione che passerà dal 5% al 15 o 20%.
La patrimoniale dovrebbe essere attuata sempre attraverso l’Ici che aumenterà in relazione al valore patrimoniale dei beni posseduti. Chi ha un patrimonio immobiliare consistente contribuirà quindi maggiormente attraverso una tassazione più pesante.
Vera Moretti