L’eco-bonus fa bene alla salute e alle tasche

di Vera MORETTI

Il mercato immobiliare è stato uno dei protagonisti della manovra appena varata dal Governo Monti, e non si tratta (solo) di cattive notizie.

Tra i provvedimenti che riguardano questo settore, spiccano l’introduzione anticipata dell’Imu, l’aggiornamento delle rendite catastali ma anche la detrazione fiscale per gli interventi che prevedono una riqualificazione energetica degli immobili.

Oltre, dunque, alla proroga per un altro anno dell’aliquota del 55% del credito d’imposta, arriva un ulteriore credito d’imposta del 36% per gli interventi in merito alle protezioni antisismiche. Gli interventi che mireranno a migliorare la qualità degli immobili e salvaguardare la sicurezza dei cittadini saranno premiati.

Ma non si tratta di opere solo virtuose, perché l’eco-bonus ha portato, in questi ultimi mesi, benefici notevoli a tutto il settore edile, dopo un periodo di evidente sofferenza. Non solo, quindi, ci si occupa della riduzione delle emissioni di anidride carbonica e del consumo di energia, ma anche della creazione di numerose nuove possibilità di lavoro.

Facendo una stima sui dati più recenti, finora ad utilizzare l’eco-bonus sono state 1 milione e 360mila famiglie, i cui investimenti hanno portato ad un giro di affari di 16,5 miliardi di euro, con il coinvolgimento nei lavori di oltre 50mila persone del settore edile. E in un periodo di difficoltà del mercato, non è poco.

Inoltre, tutto ciò è importante in vista degli obiettivi previsti dal Protocollo di Kyoto.

La FINCO – Federazione delle Industrie e dei servizi per le Costruzioni – ha espresso la sua soddisfazione per la decisione presa dal Governo ed ha auspicato che questa misura, per ora momentanea, diventi presto stabile; pensando ai benefici riscontrati finora, c‘è da sperare che, allargate le possibilità anche ad altre categorie immobiliari, le cifre siano destinate ancora a salire.