Il 2011 ha fatto registrare un vero e proprio “boom” dei promotori finanziari. L’anno non è ancora finito ma i dati, aggiornati al 10 ottobre, parlano di 1.512 nuovi iscritti all’albo, il 20% in più rispetto al 2010.
Joe Capobianco, direttore generale dell’organismo per la tenuta dell’Albo dei promotori finanziari (Apf) spiega come la figura del promotore finanziario abbia per legge delle peculiarità rispetto agli altri professionisti del settore, dal momento che “è l’unico operatore dell’industria del risparmio legittimato alla promozione e al collocamento di prodotti finanziari e servizi di investimento nei confronti di clienti al dettaglio, in luogo diverso dalla sede e dalle dipendenze del soggetto abilitato (Sim, Sgr, banche) per cui opera e al quale, come precisato dal dato normativo, è vincolato da un rapporto di lavoro subordinato, da un rapporto di agenzia o di mandato sulla base di scelte contrattuali liberamente operate dalle parti“.
Dopo alcuni anni di crisi questa figura professionale sta rialzando la testa, nonostante sia stata sempre un punto di riferimento per i clienti e contribuendo a “stemperare gli effetti dell’emotività che rischiava di produrre danni ingenti sui patrimoni investiti“. Nonostante ciò, non è stato possibile impedire una flessione degli iscritti in un periodo di evidente sofferenza del mercato.
Era dal 2002 che l’andamento era negativo, anche se il maggiore decremento è stato registrato negli ultimi due anni, con il 70% delle cancellazioni costituito da promotori senza un mandato attivo.
Altro fenomeno di cui tenere conto è il consolidamento del settore e il progressivo invecchiamento della popolazione di iscritti all’Albo. Negli ultimi 10 anni, infatti, i giovani sotto i 30 anni sono scesi dal 14% al 2%, con conseguente aumento degli over 50 dal 21% al 39%.
Che il vento stia cambiando?
Vera Moretti