Dopo un breve colloquio con il Presidente Giorgio Napolitano, Silvio Berlusconi si è dimesso. Prima di recarsi al Colle, il Premier si è chiuso in una lunga consultazione con gli stati generali del Popolo delle Libertà, quindi poco prima delle 21:00 al Colle, per rasseganre le dimissioni e discutere alcune condizioni per la nascita del nuovo governo Monti (?).
Prima delle dimissioni però c’è stato il sì del Parlamento alla legge di stabilità. È stato questo l’ultimo atto parlamentare del Governo Berlusconi prima delle dimissioni, decise martedì scorso al Quirinale dal Presidente del Consiglio dopo il voto della Camera sul Rendiconto generale della Camera su cui la maggioranza a Montecitorio si è fermata a 308.
I voti favorevoli alla Camera alla legge di stabilità, sono stati 380, i contrari 26 e 2 le astensioni. Subito dopo, a chiudere definitivamente a tempo di record la sessione annuale di bilancio, è arrivato il sì definitivo al ddl di Bilancio e alla Nota di variazione, con 379 voti a favore, 26 contrari e 2 astensioni. Oltre a Lega e Pdl i sì sono arrivati dall’opposizione del terzo polo, i no da Italia dei Valori. Il Pd non ha partecipato al voto. Ora Berlusconi è pronto a passare il testimone a Mario Monti. La palla adesso passa al Presidente Napolitano.
I bene informati dicono cheBerlusconi, forte di una maggioranza parlamentare, potrebbe chiedere al Capo dello Stato alcune garanzie prima della nomina di Monti come suo successore: che il nuovo Governo tecnico resti in carica per la sola attuazione dei punti chiesti dall’Europa; la non candidatura dei futuri ministri del Governo tecnico; la presenza di Gianni Letta come sottosegretario alla Presidenza del Consiglio. Sarà Vero?