L’imprenditoria in rosa continua a far parlare di sé e quasi sempre in positivo.
Anche in questo caso, infatti, i dati che ci vengono comunicati dall’Osservatorio sull’Imprenditoria femminile di Unioncamere, dimostrano che tra giugno 2010 e giugno 2011 le imprese italiane al femminile sono aumentate di 9.815 unità, pari a un tasso di crescita dello 0.7%, contro lo 0.2% dei colleghi maschi.
A fronte, dunque, dei nuovi dati, ora il numero di imprese “in rosa” registrate presso le Camere di Commercio è di 1.430.900, pari al 23,4% di tute le imprese presenti su territorio nazionale.
I maggiori contributi alla crescita delle imprese femminili provengono da Lazio (2.162 imprese in più), Lombardia (+1.406) e Veneto (+1.313) che, insieme, realizzano il 49,7% di tutto il saldo positivo del periodo esaminato. In termini relativi, le regioni più dinamiche sono invece la Calabria (+1,6% l’incremento registrato), seguita dal Lazio (+1,5%) e, appaiate, da Toscana e Marche (+1,3%).
Tra i settori di impiego, primo tra tutti è quello delle attività di servizi di alloggio e ristorazione (+3.086 imprese, il saldo maggiore in termini assoluti) e delle attività immobiliari (+1.493), buone anche le opportunità offerte da settori più legati all’innovazione come le Attività professionali, scientifiche e tecniche, dove alla fine dello scorso giugno si contavano 1.299 iniziative “rosa” in più in un anno.
La crescita riguarda anche la modernità con cui fare impresa, poiché le imprenditrici preferiscono forme giuridiche più solide e capaci di affrontare il mercato rispetto al passato.
In questa ottica si spiega la crescita di consorzi (+5,3%), società di capitale (+4%) e cooperative (+3,1%) a discapito delle imprese individuali (+0,4%), la forma giuridica ancora preponderante (oltre il 60% di tutte le imprese femminili).
Sempre meno appeal viene dalla formula della società di persone, adottata dal 22,4% delle imprese femminili ma in ripiegamento dello 0,9% nei dodici mesi considerati.
Ferruccio Dardanello, presidente di Unioncamere, ha così commentato i dati dell’Osservatorio: “La maggiore partecipazione delle donne alla vita produttiva, attraverso l’impresa, è una risorsa importante per contribuire a rilanciare la crescita dell’Italia e riavvicinare il nostro Paese agli standard europei. Purtroppo, sono ancora molti gli ostacoli che limitano le donne nell’esprimere appieno la propria creatività e professionalità nel mondo del lavoro. Credo che nelle iniziative che si stanno discutendo per sostenere la crescita, una grande attenzione vada posta a tutti quegli strumenti, innanzitutto di welfare ma anche di tipo finanziario, che possono facilitare l’impegno delle donne nelle attività economiche. Il sistema camerale ha investito in questa direzione e continuerà a farlo, sia mantenendo accesi i fari sul fenomeno, sia sostenendo il lavoro dei Comitati presenti e attivi sul territorio all’interno delle Camere di commercio”.
Vera Moretti