Dopo il dato allarmante diffuso dall’Istat sull’inflazione record ad agosto, ecco puntuale l’altra faccia – dolente – della medaglia, il dato sulle retribuzioni di luglio: ferme, naturalmente, rispetto a giugno, mentre segnano un incremento dell’1,7% rispetto a luglio 2010. Se si considera che l’inflazione a luglio si era attestata al +2,7% annuo, appare chiaro che il rialzo tendenziale delle retribuzioni rimane inferiore a quello dei prezzi al consumo.
A fronte di un aumento tendenziale medio delle retribuzioni pari all’1,7%, i settori che presentano gli incrementi più elevati sono militari-difesa (3,7%), forze dell’ordine (3,5%) e attività dei vigili del fuoco (3,1%). Si registrano, invece, variazioni nulle per ministeri, regioni e autonomie locali, servizio sanitario nazionale e scuola, a causa del blocco della contrattazione nella Pubblica amministrazione. A luglio sono stati rinnovati due accordi riguardanti i dipendenti delle aziende municipalizzate del servizio smaltimento rifiuti e i giornalisti, mentre nessun accordo è scaduto nel mese. In ogni caso, a lla fine di luglio risultano in attesa di rinnovo 32 accordi, relativi a circa 4,3 milioni di dipendenti.