La crisi sembra solo sfiorare l’hairstyle etnico in Italia, sempre più targato Made in China. Questo è il dato che emerge da un’elaborazione della Camera di commercio di Milano su dati del registro imprese al secondo trimestre 2011.
Molti i negozi etnici aperti a Milano, anche se con un leggero calo per l’hairstyle rispetto al 2010, anno del boom in Lombardia. Ad oggi sono 308 i parrucchieri ed estetisti stranieri in città, quasi il 15% tra le imprese individuali attive nel settore, un fenomeno in crescita e in controtendenza rispetto alla leggera contrazione dei professionisti italiani.
I barbieri meneghini ormai parlano mandarino, con quasi la metà delle imprese provenienti dal Sol Levante seguiti a lunga distanza da marocchini, dominicani e francesi, con percentuali oscillanti tra l’ 8% e il 3% . Un fenomeno recente, considerando solo le imprese individuali cinesi attive nel settore una su tre è nata nel 2010, e 24 sono aperte dall’inizio di quest’anno.
Quali le zone di maggior presenza orientale? I parrucchieri cinesi si dipanano principalmente intorno a Via Sarpi, anche se cresce la presenza nel resto della città: una attività cinese su cinque si trova in zona Lambrate e Città Studi, mentre è in crescita il popolamento della zona di Vittoria-Forlanini, in poco più di un anno passata dall’avere un parrucchiere cinese su dieci attivo a Milano, a uno su sette.
L’identikit del coiffeur cinese è quello di una donna giovane, con due titolari su tre appartenenti al sesso debole, mentre la metà ha tra i 30 e i 40 anni e uno su tre è under 30.
E i parrucchieri stranieri in Lombardia? Sono quasi mille i titolari di impresa individuale attivi in Lombardia ma di origine estera, con la predominanza che ovviamente va al capoluogo Milano, per quanto riguarda l’hairstyle, con 184 attività, seguito da Monza Brianza e Brescia. Milano è inoltre prima con quasi un parrucchiere straniero su due tra gli attivi in regione (45,3%), seguita da Brescia (13,5%), Bergamo (10,4%) .
Marco Poggi