L’entrata in vigore dell’aumento di un punto percentuale dell’imposta sul valore aggiunto ha scatenato il panico tra i consumatori che per l’ennesima volta hanno dovuto accettare a testa bassa un aumento dei prezzi per i beni di consumo. Confesercenti calcola che l’aumento medio per le famiglie sarà di 140 euro all’anno considerando l’effettivo incremento dei prezzi e gli arrotondamenti apportati dai commercianti, ancora la Cgia di Mestre prevede un aumento annuale per famiglia di 92 euro dovuti al rincaro di trasporti e benzina, mentre Federconsumatori e Adusbef stimano un aumento di 173 euro l’anno.
Cifre a parte quel che è certo è che il costo della vita aumenterà soprattutto a causa dell’incremento del costo dei carburanti (ebbene sì, aumenteranno ancora…) e dei trasporti. Le tasche degli italiani saranno messe a dura prove e le associazioni a difesa dei consumatori non ci stanno. Prima tra tutte Codacons, che ha ben pensato di presentare un esposto alla guardia di finanza per vigilare su eventuali aumenti ingiustificati. L’Italia è il Paese dei furbi e in molti aprofitteranno dell’aggravio per speculare. L’associazione spiega: “In base alle denunce dei consumatori alcuni esercenti, approfittando della situazione di confusione determinatasi, applicherebbero aumenti anche su beni esclusi dall’incremento dell’Iva, come ad esempio caffè, cappuccino o cornetto“.
Il presidente di Codacons, Carlo Rienzi, ha chiesto alle forze dell’ordine di effettuare controlli a campione negli esercizi commerciali per valutare eventuali aumenti non giustificati dall’incremento di un punto percentuale dell’Iva. Il rischio inflazione alle stelle è elevato (si stima possa crescere dell’1,38% – secondo Codacons) e l’Italia non può sostenere una situazione peggiore di quanto non sia già. Si pretende quindi che vengano “effettuare tutti le dovute verifiche predisponendo ispezioni a tappeto negli esercizi commerciali, con lo scopo di accertare eventuali irregolarità nell’applicazione della nuova aliquota e verificare i listini confrontandoli con quelli praticati nei giorni antecedenti l’entrata in vigore della nuova tassa”.
“Stiamo preparando un esposto a tutti i comandi provinciali della Guardia di Finanza, affinchè dispongano ispezioni a tappeto negli esercizi commerciali, finalizzati ad accertare irregolarità nell’applicazione della nuova aliquota – spiega Rienzi -. Il timore è che possa verificarsi ciò che è avvenuto durante il passaggio dalla lira all’euro, ossia arrotondamenti dei listini sempre al rialzo, e quindi sempre a danno dell’acquirente finale“.
“Abbiamo visto come la normativa italiana ed europea che regolava gli arrotondamenti durante il changeover, sia stata disattesa dalla maggior parte degli esercizi commerciali – prosegue Rienzi – con danni immensi per i cittadini, che hanno subito rincari ingiustificati. Per evitare il ripetersi di una simile sciagura, le Fiamme Gialle devono andare nei negozi e verificare i nuovi listini confrontandoli con quelli prarticati nei giorni scorsi, denunciando le irregolarità nell’applicazione della nuova Iva sui prezzi“.
La volontà di Codacons è tutelare i cittadini monitorando costantemente i prodotti e denunciando le anomalie. I comuni cittadini possono aiutare la guardia di finanza attraverso il blog partecipativo http://www.carlorienzi.it/ nato per volontà del Presidente dell’associazione.