A Milano, quello dell’ape cross eno gastronomico è diventato un business quanto mai remunerativo, chic, alla moda. Ma sui tanti che offrono panini e calici di champagne, interi frutteti e persino collezioni di moda, ce n’è uno che si distingue dal camino fumante di profumata pizza napoletana. Quella vera, solo che viene da Monza.
A darle forma e spazio nei giardini del Politecnico, Piazza Leonardo da Vinci, sono Daniele Altieri e so fratello, un passato di ristoratori e ambulanti, nessun sito web a sponsorizzarli, solo i loro otto anni da capi-pizzaioli di Pizza e Sfizi.
E non crediate si tratti di un mero “baracchino” della pizza-mordi-e-fuggi: questo è un servizio di catering a domicilio in cui si chiama il Signor Altieri, e lui arriva con super forno su quattro ruote pronto a sfornare pizze per tutti, per feste, sagre, occasioni speciali …
Insomma dalla pizza da asporto eccoci di fronte alla pizza da importo. Ci siamo fatti raccontare la sua storia, non senza assaggiare una Margherita D.O.C..
Da dove è nata questa idea di business?
È nata da un passato da pollivendolo. Inizialmente eravamo pizzaioli di due pizzerie da asporto, a Monza. Poi abbiamo ceduto quell’attività e per cinque – sei anni abbiamo fatto i pollivendoli nei mercati. Quindi, abbiamo unito l’esperienza ambulante con quella della pizzeria fissa ed è nato questo furgone con il forno a legna per le pizze.
Avete più camioncini di questo tipo?
No, solo questo qui.
Quali zone di Milano servite?
Solo questa, universitaria, insieme alle fiere, quando ci chiamano come punto di ristoro in sagre, feste di paese.
E funziona?
Direi sì. Abbiamo riscontrato da parte degli organizzatori di manifestazioni e sagre o feste patronali una difficoltà di inserimento nelle fiere perché quando c’è uno di questi furgoni presente in una sagra o in una fiera c’è una lamentela da parte delle pizzerie esistenti e dei locali, bar che fanno panini o vendono alimentari. Avendo avuto successo ad una festa patronale come quella di Cesano Boscone dello scorso anno , quest’anno non ci hanno riconfermato la presenza per una lamentela del catering che ha incassato meno dell’anno precedente.
Però… ma com’è organizzato il vostro camioncino?
Forno a legna, frigorifero, impastatrice: è tutto autonomo autorizzato per la preparazione e la vendita.
L’idea è quella di riaprire, un giorno, un’altra pizzeria? O avete intenzione di espandere il vostro business in un altro modo?
No, non credo. Forse siamo troppo anziani per rimetterci in gioco. Siamo troppo vecchi per iniziare un nuovo business alla grande.
Di quale tipo di promozione vi servite? Come è possibile contattarvi?
Passaparola e basta.
E quante pizze riuscite a sfornare?
Dipende dalle ore: se riusciamo a lavorare un giorno intero anche 700, come è stato per lanotte bianca di Como. Qui in Piazza Leonardo una cinquantina perché siamo limitati dal tempo dell’Università, dalle 2 ore dell’ambulantato itinerante, e perché noi possiamo stare più di 2 ore qui.
Da a che ora a ora “prenotarvi una pizza”?
Siamo qui dalle 12 alle 14.
Paola Perfetti